Un Napoli da applausi s'inchina ai campioni del Real Madrid: Ancelotti torna e vince al Maradona

A voler sintetizzare la partita in un rigo solo potremmo limitarci a dire che il Napoli ha fatto la partita, il Real Madrid si è affidato alle folate dei suoi campioni e tanto è bastato perché il risultato sorridesse a Carlo Ancelotti. Alla prima al Maradona dal suo ritorno, Don Carlo riesce a espugnarlo soprattutto grazie alle fiammate di Vinicius (primo gol), Bellingham (secondo gol e anche un assist) e Valverde, l'ultima decisiva per annullare le reti di Ostigard e Zielinski, la prima e la quarta della partita: il tiro che sbatte sulla traversa e causa l'autorete di Meret per il 2-3 finale. Al triplice fischio il Maradona applaude, perché s'è visto davvero un buon Napoli, costretto a inchinarsi solo ai grandi campioni del Real.
Il cavallo di battaglia di Ostigard
La fase di studio dura un po', il tempo di prendere le misure. E in un primo momento è il Real Madrid che pare voglia fare la partita. L'unico tentativo è di Rodrygo, prima che il Napoli si prenda il pallino del gioco. E cominci a schiacciare i Galacticos, fino al gol del vantaggio. Che arriva col cavallo di battaglia di Ostigard, al secondo consecutivo dopo quello di Lecce: incornata vincente su sviluppo di piazzato dopo un altro colpo di resta, di Natan, sbattuto sulla traversa.
Il Real Madrid la ribalta in 7'
La rete che porta avanti il Napoli è di cattiveria, ma c'è un episodio che cambia tutto. Provando ancora a imporre il suo gioco, Di Lorenzo perde un brutto pallone in uscita, mandando Bellingham e Vinicius in porta: assist dell'inglese, sinistro a incrociare vincente del brasiliano ed è subito 1-1. E quando di minuti dal gol di Ostigard ne saranno passati appena 7', ecco pure il ribaltone: ci pensa ancora l'ex Dortmund, stavolta con un'azione in solitaria, scartando tutti e deponendo in rete il 2-1. Perché il Napoli non c'è più, dà segnali di risveglio solo con un colpo di testa di Osimhen su cui Kepa è chiamato alla paratona di riflessi. Poi non c'è più tempo: all'intervallo Garcia è sotto contro Ancelotti.
Zielinski, il chirurgo
Nel secondo tempo torna a cambiare l'inerzia della partita e l'ago della bilancia torna a pendere dalla parte del Napoli. E quando sei tu a giocare prima o poi qualcosa succede, anche se non riesci a essere pericoloso. Come quando Osimhen scatta in profondità sul lato corto dell'area, prova a centrare e trova il braccio di Nacho: revisione al VAR, è calcio di rigore. Dal dischetto di nuovo Zielinski, al secondo penalty di fila, entrambi segnati alla stessa maniera, con un pallone forte e all'angolino che stasera va a dare anche un bacio al palo. E' 2-2, il Maradona torna a far festa.
L'ennesimo guizzo del campione
Il gol dà nuova forza al Napoli, che praticamente poi fa la partita per tutto l'ultimo quarto di gara. Ma proprio quando il Real Madrid sembra davvero scomparire dalla metà campo degli azzurri, un'altra giocata, stavolta di Valverde, stravolge tutto. L'uruguaiano esplode un vero e proprio siluro dalla distanza, la palla colpisce la traversa, la nuca di Meret e finisce in rete. E' il 3-2 finale, perché poi non accade niente più. Anzi, una cosa sì, molto significativa: l'applauso del Maradona, che nonostante la sconfitta apprezza il bel Napoli visto dinanzi ai campioni del Real
