Vlahovic e la difesa: un anno dopo, gli infortuni possono cambiare ancora le strategie della Juve
Stagione che vai, infortuni che trovi. Sono giorni doloranti, in casa Juventus: al ko di Dusan Vlahovic si è aggiunto quello di Federico Gatti. Il centravanti serbo ha deciso di operarsi: se ne parla a primavera. Più brevi i tempi per il centrale difensivo, che comunque rientrerà - nel migliore dei casi - dopo l’Epifania. E Luciano Spalletti, ancora impegnato a decifrare la squadra che si è ritrovato per le mani, dovrà raggiungere l’obiettivo con qualche defezione. Aspettando un mercato di riparazione da cui si attendeva un rinforzo prima di tutti gli altri: un centrocampista centrale.
Un anno fa… E invece i piani cambiano, proprio alla Juve ne sanno qualcosa. La scorsa stagione, Cristiano Giuntoli avrebbe voluto evitare di “riparare” la squadra a gennaio, ma i gravi infortuni di Cabal e Bremer lo costrinsero a concentrarsi sulla difesa, con gli arrivi di Kelly e Renato Veiga, al netto del successivo innesto di Kolo Muani. Difficile programmare e progettare, se la sfortuna ti frena.
Un film molto simile, per certi versi, sembra rivedersi a Torino in questi giorni. Con qualche interrogativo in più: sulla carta, la Juve avrebbe già in rosa le risorse per sostituire Vlahovic, avendo investito pesantemente in estate su Openda e David. Quanto alla difesa, i rientri di Bremer - con tutte le variabili del caso - e Rugani sono dietro l’angolo, e Gatti dovrebbe rivedersi a mercato aperto. A oggi, però, lì dietro la coperta è davvero corta, allungata solo in parte dal felice esperimento Koopmeiners (e chissà il terzetto con Kalulu e Kelly diventerà un brand: le iniziali non aiutano certo), al punto da spingere quantomeno a nuove valutazioni tra i muri della Continassa.











