Feralpisalò pronta a trasferirsi a Brescia, ma c'è tempo fino al 15/07. E non sarà fusione

Nella giornata di ieri il presidente della Feralpisalò Giuseppe Pasini ha dato la propria disponibilità a lasciare Salò per trasferirsi armi e bagagli a Brescia e permettere alla città di non perdere la Serie C dopo il fallimento avviato dalla decisione di Massimo Cellino di non pagare entro la scadenza del sei giugno stipendi e trattenute dei tesserati e dunque non iscriversi al prossimo campionato.
Come si legge su Bresciaoggi.it la nuova società non si chiamerà FeralpiBrescia, per rispettare la storia della prima realtà calcistica del territorio nata ben 114 anni fa, e soprattutto non si tratterà – qualora l’operazione vada in porto – di una fusione come temuto dagli ultras Brescia 1911 che in mattinata hanno espresso la loro contrarietà con un lungo comunicato dopo gli striscioni esposti ieri sotto Palazzo Loggia durante l’incontro fra la sindaca Castelletti e i patron delle tre realtà della provincia (Feralpisalò, Lumezzane e Ospitaletto).
Semplicemente la Feralpisalò cambierà denominazione (possibile l’ipotesi Leonessa in attesa poi di acquistare un domani l’attuale denominazione del Brescia) e si trasferirà nel capoluogo. Ma tutto andrà fatto entro il 15 luglio. Pasini ci sta pensando seriamente, anche se 11 anni fa rifiutò di subentrare dopo la fine dell’era Corioni.
Sullo sfondo c’è però un’altra mossa di Cellino che potrebbe decidere di pagare tutti gli arretrati entro il 24 giugno e chiedere di iscriversi al campionato di Eccellenza. Brescia potrebbe così trovarsi con due club: il primo in Serie C, nato dal trasferimento della Feralpisalò a Brescia, e il secondo rinato sulle ceneri della società appena cancellata dal calcio professionistico.
