Sassuolo, vendere ma non svendere. Anche in Serie B il diktat neroverde non cambia
Anche in Serie B il diktat del Sassuolo non cambia! Questo farà storcere il muso probabilmente ai tanti tifosi che hanno esultato per la retrocessione dei neroverdi scatenando i soliti fiumi di odio social lo scorso 19 maggio dopo il ko contro il Cagliari che ha sancito il ritorno in B dopo 11 anni consecutivi di Serie A perché, anche i prezzi della vetrina pregiata Sassuolo, hanno contribuito a rendere 'antipatico' il club emiliano (e dunque anche invidiato) agli occhi degli altri. Il Sassuolo invece non ha alcuna intenzione di cambiare progetto, sia per gli obiettivi in entrata che per le uscite.
Il messaggio di Carnevali
Giovanni Carnevali ha lanciato un chiaro messaggio ai naviganti nei giorni scorsi: "Con Grosso abbiamo iniziato a vedere quale potrebbe essere il futuro di questa squadra. Ci sono delle buone idee e le valuteremo nei prossimi giorni sapendo che abbiamo dei giocatori importanti e il nostro obiettivo non è quello di fare cessioni. Non abbiamo avuto richieste di società, si sono già avvicinati i procuratori perché sappiamo di avere dei giocatori importanti, abbiamo dei nazionali, ma in questo momento le cessioni non ci interessano, nessuno è in vendita oggi, noi pensiamo a costruire".
Il progetto neroverde non cambia
Ovvio, Carnevali non poteva sbandierare ai quattro venti l'intenzione di vendere Pinamonti oppure Laurienté o il 'solito' Berardi. Il messaggio pubblico è chiaro: il Sassuolo, avendo alle spalle una proprietà come Mapei, non ha alcun obbligo di vendere, non ne ha la necessità. Poi bisognerà fare i conti con la realtà e con la volontà di tanti calciatori presenti attualmente in rosa e che non hanno la voglia di sporcarsi le mani in B con il Sassuolo, ma al tempo stesso l'imperativo neroverde rimane sempre lo stesso: vendere sì, ma non svendere!