Perquisizioni nella sede del Brescia. Inchiesta per i crediti d'imposta inesistenti

Vasta operazione della Guardia di Finanza che ha scosso il mondo del calcio italiano. Ieri mattina, su mandato della Procura di Brescia, sono state eseguite perquisizioni nella sede del Brescia Calcio e nei confronti di 25 soggetti, tra persone fisiche e giuridiche, nell’ambito di un’inchiesta su riciclaggio e reati fiscali connessi all’utilizzo di crediti d’imposta fittizi per oltre 4 milioni di euro. Le indagini hanno interessato diverse province, tra cui Milano, Roma, Napoli e Taranto, e il sospetto è che possano essere coinvolti anche altri club professionistici oltre a quello guidato da Massimo Cellino, attualmente indagato insieme al commercialista Marco Gamba.
Il Brescia Calcio avrebbe usufruito di crediti fiscali inesistenti tramite il "Gruppo Alfieri", società priva delle necessarie autorizzazioni e struttura operativa. Questi crediti, generati da aziende inadempienti e con rappresentanti gravati da precedenti per reati tributari, venivano poi ceduti a società come il Brescia per ridurre il carico fiscale e contributivo. Le conseguenze sportive sono già arrivate: la società lombarda è stata penalizzata con 4 punti nella scorsa stagione (retrocedendo in Serie C) e con altri 4 per quella successiva, che però non disputerà per scelta dello stesso Cellino, che ha deciso di non procedere all’iscrizione del club.
La Procura ha sottolineato la complessità dello schema fraudolento e ha disposto il sequestro di documentazione utile ad accertare le eventuali responsabilità amministrative. In attesa dell’esito del procedimento, tutti gli indagati restano presunti innocenti. Lo riporta Tuttosport.
