Il CIO annuncia il ritorno degli atleti russi e bielorussi, ma solo nelle competizioni giovanili
Il Comitato Olimpico Internazionale compie un passo significativo verso il rientro degli atleti russi e bielorussi nelle competizioni giovanili. Giovedì, al termine del 14º 'Summit Olimpico' di Losanna, il CIO ha infatti raccomandato il ritorno completo, con inni e bandiere, un'apertura contrasta con le restrizioni ancora rigide imposte alle categorie senior.
La decisione, approvata mercoledì a porte chiuse dalla commissione esecutiva, ha ricevuto l’avallo delle federazioni internazionali, pur con la precisazione che l’applicazione pratica "richiederà tempo". Secondo il CIO, i giovani atleti "non devono essere ritenuti responsabili delle azioni dei loro governi" e lo sport rappresenta per loro "una fonte di speranza e un terreno di regole condivise e rispetto reciproco". Una posizione che si inserisce in una stagione complessa per il movimento olimpico, ancora alle prese con le conseguenze geopolitiche dell’invasione russa dell’Ucraina e le polemiche per il trattamento diverso riservato agli israeliani.
Se per i ragazzi arriva un’apertura, per i "grandi" la linea rimane immutata: partecipazione consentita solo a titolo individuale, sotto bandiera neutrale, e a condizione di non aver espresso sostegno pubblico al conflitto né di essere legati alle forze armate o ai servizi di sicurezza. Rimane inoltre il bando totale degli ufficiali russi e bielorussi e il divieto di organizzare eventi internazionali nei due Paesi, misure in vigore senza interruzione dal febbraio 2022.











