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Arteta a The Athletic: "Voglio essere l’allenatore di cui i miei giocatori hanno bisogno"

Arteta a The Athletic: "Voglio essere l’allenatore di cui i miei giocatori hanno bisogno"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 14:34Calcio estero
di Luca Bargellini

Lunga intervista a The Athletic da parte di Mikel Arteta, tecnico spagnolo dell'Arsenal chiamato a riportare i Gunners alla vittoria dopo un lungo periodo d'astinenza.

"La squadra è cresciuta così tanto in ogni senso che oggi ha bisogno di un Arteta rispetto a quello che è arrivato. L'allenatore deve adattarsi sempre e capire ciò che è veramente importante, ciò che può accendere davvero quel fuoco nello stomaco che permette alla squadra di dare il meglio. Per questo voglio essere esattamente ciò di cui hanno bisogno i miei ragazzi, perché ognuno di loro ha bisogno di un allenatore diverso. E questo aspetto è il bello del mio ruolo. Perché mi porta a fare cose nuove che mi possono rendere solo un tecnico migliore".

Una delle sfide più difficili per un allenatore, spiega Arteta, è far capire ad un calciatore che si può essere egualmente importanti per la squadra anche giocando un minutaggio ridotto: "Non possiamo ignorare il fatto che il desiderio di giocare ogni partita è qualcosa di super positivo - spiega -. Quello che devono capire i calciatori è che prendo decisioni per una certa ragione. Mai a cuor leggero. Perché probabilmente quella persona che stai escludendo è sola in un paese straniero, senza il supporto della famiglia e che l'unico motivo per il quale è qui con me oggi è per giocare. Tu, però, glielo stai togliendo ed è difficile per me".

Sul rapporto con la vittoria e la valorizzazione dei giovani, poi, lo spagnolo racconta: "Nel calcio nulla garantisce la vittoria. Non importa che tu sia giovane o esperto. Da allenatore devi avere la sensazione che il giocatore che tu scegli sia pronto a gestire le situazioni che troverà in quella specifica partita. La tentazione, per chi fa il mio lavoro, sarà sempre quella di dare l'opportunità ai giocatori che hanno esperienza, perché anche se commettessero degli errori, non sarebbero i primi della loro carriera e saprebbero come reagire. Ma se hai la scelta tra un giovane giocatore di cui sei convinto delle qualità e un altro giocatore, penso valga la pena prendersi un piccolo rischi".

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