Liverpool, Gakpo: "Momento difficile, ma restiamo uniti. Mi prendo le mie responsabilità"
Cody Gakpo ha presentato la sfida di Champions League tra il Liverpool e il suo ex club, il PSV Eindhoven, durante la conferenza stampa andata in scena martedì ad Anfield. L’attaccante olandese ha risposto alle domande dei media locali e internazionali, ribadendo la volontà della squadra di invertire il recente trend negativo e di «assumersi la responsabilità» per tornare ai livelli mostrati nelle settimane migliori. Inevitabile anche un passaggio sulle sensazioni legate all’affrontare ancora una volta il club in cui è cresciuto.
Giocare di nuovo contro il PSV, il suo ex club
«Di nuovo contro il PSV… già la seconda volta in meno di un anno! È sempre speciale affrontarli. Sono cresciuto lì, ho trascorso tanti anni in quel club e ho molti ricordi: è una sensazione particolare».
Tornare ai livelli mostrati contro Aston Villa e Real Madrid
«È quello che vogliamo fare. Sappiamo che il momento è complicato, ma dobbiamo restare uniti: in campo, fuori dal campo, mentalmente e nelle prestazioni. Non è stata una buona serie di risultati, ma dobbiamo lottare per superarla. Abbiamo dimostrato cosa possiamo fare in partite come quelle contro Aston Villa e Real Madrid. Dobbiamo continuare a combattere insieme per tornare a quel livello».
Sull’importanza di rimanere uniti
«La cosa più importante è rimanere uniti, qualsiasi cosa accada. Ma dobbiamo anche pretendere di più l’uno dall’altro, perché servono prestazioni collettive. È quello che merita il club, quello che meritano i tifosi. Siamo onesti tra noi: alcune cose devono davvero migliorare».
Sul bloccare le voci dall'esterno
«Può essere difficile. Con i social media è quasi impossibile non leggere nulla o non farsi influenzare. Ma per noi lo spogliatoio è fondamentale: lì ci diamo forza a vicenda. Sappiamo di dover fare meglio e se restiamo uniti, i risultati arriveranno».
Sulla fiducia e sulle parole di Arne Slot
«Quando vinci ti senti sempre meglio, è normale. Ma sappiamo quanto valiamo: lo abbiamo mostrato quest’anno e lo scorso anno, quindi il problema non è la fiducia. Dobbiamo semplicemente fare molto meglio. Il mister si assume la responsabilità, ma anche noi giocatori abbiamo responsabilità verso noi stessi, verso l’allenatore, il club e i tifosi. Sappiamo cosa possiamo dare e vogliamo tornare a quel livello. Mi prendo anch’io la mia parte di responsabilità».
Sui rapporti da costruire con i nuovi acquisti
«Sono arrivati nuovi giocatori e serve sempre un periodo di adattamento: capire come si muovono, come passano il pallone, come corrono. È un processo naturale. Sta andando bene, ma quando non vinci, tutto viene analizzato di più. Anche se avessimo vinto tutte le partite, ci sarebbero comunque margini di miglioramento, solo che nessuno ne parlerebbe. In allenamento lavoriamo molto per sviluppare queste connessioni: è così che ci aiuteremo a superare le difficoltà».













