Man United, l'eccezione al clima d'austerity: nessuno in Europa ha speso quanto i Red Devils

Pur in un clima di grande austerità, il Manchester United ha deciso di non badare a spese regalando già al 22 luglio due giocatori di primissimo livello: a Jadon Sancho si è aggiunto Raphaël Varane per una cifra non ancora comunicata ma che stando alle indiscrezioni si aggira attorno ai 50 milioni di euro. Non poco per un giocatore che fra 11 mesi si sarebbe svincolato, non poco considerando la strategia di molti club che sta prendendo sempre più piede: aspettare che i giocatori si svincolino, per ingolosirli con un'offerta ancor più allettante: Donnarumma, Depay, Aguero, Ramos, Alaba sono i casi più recenti. Lo United non vuole prestarsi ad aste, gioca d'anticipo pagando moneta sonante e sperando che essa porti dividendi importanti: la Premier League manca dal 2013 e in generale non si sollevano trofei da 4 anni. Jadon Sancho è l'altro grande colpo, arriva con un anno di ritardo ma almeno facendo risparmiare qualcosa ai red devils: 85 milioni è la cifra investita in questa stagione, un risparmio non da poco rispetto ai 120 milioni non trattabili richiesti l'estate scorsa dal Borussia Dortmund.

Con questi due acquisti è stato sfondato il muro dei 130 milioni spesi in questa sessione di mercato, quasi il doppio rispetto alla seconda società più spendacciona in Premier League: il Leicester con 50. Anche allargando il discorso in Europa nessuna è stata tanto generosa nelle spese: il Lipsia ha sborsato 91 milioni. In compenso, però, i tedeschi ne hanno incassati già 92 dalle cessioni. Il Paris Saint-Germain ben 76, in Spagna c'è l'Atletico Madrid fermo ai 35 milioni per De Paul mentre in Italia c'è il Milan ad averne spesi 58.