L'Italia si dimostra all'altezza della Svezia, ma non va oltre lo 0-0. Scandinave ancora prime

L'Italia tiene testa, anzi qualcosa di più, contro la Svezia dimostrandosi ancora una volta all'altezza delle più quotate rivali, ma non va oltre un pari che fa felici solo le scandinave che mantengono il primato del girone e tengono le azzurre a due punti di distanza quando manca solo l'ultima giornata per chiudere la fase a gironi di Women's Nations League.
AVVIO VIVACE - Gara aperta e vivace in avvio al Tardini fra Italia e Svezia con le due formazioni che si affrontano a viso aperto cercando l’azione manovrata fin dalla difesa per poi cercare la profondità sfruttando il movimento delle esterne e delle punte. La prima occasione arriva intorno al 10’ con Rytting Kaneryd che dal limite impegna Giuliani alla parata in tuffo sul primo palo, la risposta azzurra è con Giugliano che saggia dalla distanza i riflessi di Falk.
ITALIA PADRONA DEL CAMPO - L’occasione galvanizza l’Italia che sembra prendere in mano il pallino del gioco e restando a lungo nella metà campo avversaria pur senza trovare i varchi giusti per provare a fare male. Al 23° Falk evita un clamoroso autogol di Holmberg che nel tentativo di anticipare Bonansea aveva involontariamente spedito la palla verso la propria porta. La numero 11 ci prova di nuovo, con un’azione personale, alla mezzora non trovando però i pali della porta. La Svezia pur difendendosi con ordine e attenzione fatica a costruire azioni pericolose subendo l’iniziativa azzurra a cui però manca un po' di lucidità nell’ultimo passaggio. Al 39° arriverebbe anche il gol azzurro con Piemonte che anticipa tutte di testa su un calcio piazzato dalla trequarti, ma per la terna l’azione è viziata da una posizione di fuorigioco con Frappart che annulla il vantaggio. Allo scadere ci prova ancora Bonansea che però viene murata due volte dalla difesa scandinava prima che l’azione sfumi in una rimessa dal fondo. La gara non si spegne neanche nel recupero con Blomqvist da una parte che non riesce a superare Giuliani in uscita bassa, e Oliviero dall’altra che chiama Falk alla deviazione in corner.
CALANO RITMO E OCCASIONI - In avvio di ripresa è la Svezia parte meglio creando alcune situazioni pericolose e su azione d’angolo trova anche il gol dopo neanche dieci minuti di gioco, ma l’arbitra Frappart ravvede un fallo in attacco su Giuliani e annulla lasciando invariato il risultato. I ritmi sono più blandi rispetto al primo tempo, sia per la stanchezza sia per il caldo, con la Svezia che si fa preferire sul piano del gioco, ma non riesce a pungere negli ultimi venti metri. L’Italia questa volta esce alla distanza e al 68° con la neo entrata Girelli colpisce la traversa dopo un bel cross di Oliviero. La gara prosegue spegnendosi lentamente con le due squadre che faticano a costruire azioni pericolose se non partendo da calci piazzati. Le azzurre nel finale vanno all’assalto con quattro punte contemporaneamente in campo, ma la mossa non sortisce gli effetti sperati anche per un evidente calo delle due squadre, con la Svezia che praticamente cerca la via del gol solo su corner, nella fase finale della gara.
Italia (3-5-2): Giuliani; Di Guglielmo, Salvai, Linari; Bonansea (dal 58° Serturini, dal 76° Beccari), Caruso, Giugliano (da’l84° Cambiaghi), Severini, Oliviero; Cantore (dal 76° Bonfantini), Piemonte (dal 58° Girelli). A disposizione: Baldi, Durante,Piga, Goldoni, Schnatzer, Lenzini, Soffia. Ct Soncin
Svezia (4-3-3): Falk; Holmberg, Bjorn, Eriksson, Nilden (Dal 70° Andersson); Angeldahl, Schroder, (dal 61° Asllani), Zigotti Olme (dal 70° Bennison); Rytting Kaneryd (dal 90° Jakobsson), Blomqvist (dal 61° Wangerheim), Rolfo. A disposizione: Holmgren, Enblom, Sembrant, Lundkvist, Janogy, Jakobsson, Ijeh, Kullberg Ct Gerhardsson
Arbitra: Stephanie Frappart
Marcatrici:
Ammonite: 35’ Di Guglielmo (I), 37’ Eriksson (S),
