A Salerno fa festa il Torino, Juric si gode un nuovo Radonjic. Mentre Sousa aspetta Dia
È un bel Torino, quello visto a Salerno. Una squadra che forse non ruba l'occhio per la solidità del suo gioco ma capace di uscire dall'Arechi con tre punti in tasca, tre gol sul tabellino e altri che sarebbero potuti arrivare. Di contro, un Milinkovic-Savic quasi inoperoso se non per un paio di parate, una all'inizio e un'altra alla fine del match.
La penultima partita del 4° turno di Serie A racconta di uno 0-3 maturato quasi senza colpo ferire, favorito anche dalla scarsa consistenza di un avversario, la Salernitana, apparso troppo leggero e facile da trafiggere per essere la stessa squadra che nella passata stagione ha conquistato una comoda salvezza. Certo, manca un protagonista come Dia, ma i problemi attuali dei campani sembrano essere anche e soprattutto altri.
Intanto Juric si gode il successo e sottolinea che il suo Torino, nei fatti, non ha insostituibili. E proprio questo è la sua forza, assieme a un Radonjic in stato di grazia e capace di bucare due volte la porta avversaria (vedendosi impedita la tripletta prima da un fuorigioco e poi da una sua leggerezza sotto porta). Dall'altra parte la Salernitana esce ferita dal confronto, ma il suo allenatore Sousa ricorda e ammonisce: ha ancora voglia di guidare questa squadra, guai a credere che chi conduce che non abbia fiducia nei suoi ragazzi.