Il caso Folorunsho, Castrovilli e l'addio di Cataldi alla Lazio: Lotito racconta le sue verità
Quello che la Lazio si è appena messa alle spalle è stato un calciomercato estivo decisamente movimentato e l’umore di una fetta della tifoseria biancoceleste nei confronti della proprietà e del presidente Lotito è ai minimi termini, con tanto di lunga contestazione espressa in varie fasi dell’estate.
Intervistato dal Messaggero, il numero uno del club capitolino si è soffermato su un paio di situazioni di mercato rimaste indigeste ad alcuni dei suoi tifosi. Come per esempio il caso Folorunsho. "Folorunsho a un certo punto sembrava dovesse arrivare a furor di popolo, ma mica si può comprare a sproposito". Nell'intervista, Lotito torna così su una trattativa non concretizzata nell'ultimo mercato della sua Lazio. I biancocelesti hanno a lungo corteggiato Michael Folorunsho centrocampista che alla fine è rimasto a Napoli alla corte di Antonio Conte: richieste troppo esose, a giudicare almeno dalle parole del senatore.
Lotito, nella chiacchierata, ha fatto riferimento anche alla cessione di Danilo Cataldi. Passato alla Fiorentina nelle ultime ore del mercato, dopo che a inizio estate si era addirittura ipotizzata la fascia di capitano: "Mica l'ho mandato via io - ha sostenuto Lotito - la Fiorentina lo voleva e alla fine l'ha preso". Una versione che però cozza con quella portata avanti dal calciatore stesso.
Il numero uno biancoceleste si è quindi soffermato anche sulla scelta di escludere dalla lista UEFA Castrovilli: "Ha parlato con Baroni e insieme hanno concordato tutto ed era sereno. Dopo quello che subito al ginocchio vogliamo rischiare che tornino i problemi? Non possiamo sovraccaricare un ragazzo che in passato è stato martoriato dagli infortuni con tre gare a settimana".