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Salah e Pogba sono bei nomi ma la Serie A se li può permettere?

Salah e Pogba sono bei nomi ma la Serie A se li può permettere?TUTTO mercato WEB
mercoledì 13 aprile 2022, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Sarà che con l’età (avanzata) sono meno propenso ad esaltarmi per i “titoli da prima pagina” o, forse, è semplicemente perché ho una visione più realistica di come sta effettivamente la nostra bistrattata Serie A. Sento, da più parti, invocare grandi nomi. Momo Salah e Paul Pogba, ad esempio, sono spesso presenti nei lanci di articoli dedicati al mercato. Il fatto sorprendente è che i loro nomi vengono associati a club italiani (in particolare alla Juventus). Vorrei essere sincero fino in fondo: davvero è possibile vedere simili top player, ancora nel pieno della carriera, giocare nell’attuale Serie A?
Onestamente ho qualche dubbio, anzi ne ho più di uno… Parliamo di due stelle che guadagnano cifre monster e che, dovessero lasciare rispettivamente Liverpool e Manchester United, vorrebbero guadagnare almeno lo stesso stipendio e, soprattutto, giocare sempre al top.
Ecco, onestamente credo che la Serie A non faccia più parte dei campionati top, al pari di Premier League, Liga o Bundesliga. Siamo diventati meno attraenti, siamo diventati più poveri, sia a livello economico che qualitativo.
Se gente come Ibrahimovic (mio idolo assoluto ma è per capirci) fa ancora la differenza a 40 anni suonati, significa che qualcosa non funziona dalle nostre parti. Si pensi a CR7. Alla Juventus segnava con una facilità impressionante, al Manchester United, in un torneo impegnativo come la Premier League, sta avendo difficoltà enormi.

I risultati delle nostre squadre in Champions League (drammatici) confermano che non siamo più in grado di attrarre top player.
Anzi, il timore è un altro, ossia veder lasciare l’Italia ai pochi che abbiamo. De LIgt ha un contratto con la Juventus sino al 2024 ma già si parla di tante società straniere (Real Madrid e Barcellona) pronte a farsi avanti. Milinkovic-Savic piace tanto alla Juventus ma non solo… Dybala non si sa se continuerà a giocare in Serie A… Insomma, di esempi se ne possono fare tanti ma la sostanza non cambia: la Serie A piace tanto a noi italiani ma pochissimo agli altri. Una volta eravamo il campionato numero uno, quello che tutti volevano seguire ed emulare. Oggi continuiamo a definirci il torneo più “complicato e tattico” ma cosa significa veramente? Forse è un modo furbo per non dire che siamo diventati un torneo con poca qualità e pochi campionissimi…
Comunque sia, questo momento di involuzione potrebbe essere anche un’opportunità da cogliere al volo. Ripartire da zero, andando a pescare promesse più che stelle. Investire sui giovani e congedare i “vecchi”. Ricominciare a creare campioni in casa, senza sperare che siano nomi altisonanti come quelli di Salah e Pogba a farci credere che siamo ancora tra i migliori in Europa. Non lo siamo, è un dato di fatto… E non fatemi parlare del mancato pass per il Mondiale, sarebbe troppo facile…

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