Roma Primavera Femminile campione d’Italia primavera, di nuovo

Ad inizio stagione tutto sembrava equilibrato: la lupa e la zebra pronte a contendersi lo scudetto della primavera femminile, un top club contro un altro top club, una Juventus atta a volere il suo primo titolo contro una Roma intenta nel riconfermarsi. A spuntarla poi è stata la corazzata di mister Fabio Melillo, uno che in capitale, su quella panchina, di scudetti ne ha vinti ben sei: al 90’ il risultato di 0-2 è stato netto e chiaro, grazie a delle marcature di Bergersen e Pacioni pesanti come macigni.
Dalla critica, i voti delle protagoniste giallo-rosse sono stati tutti intelligenti ed eclatanti: 6,5 ad una Merolla che si sta affermando come una delle numero uno più di prospettiva del nostro calcio, un poker di 7,5 a Corelli, Ferrara, Pacioni, Petrara che ormai dopo anni ed anni sognano una occasione in Serie B, un 7 a Bergersen che non si nota spesso all’altezza dei cinquanta metri, ma che è capace di indirizzare match con reti di pregevole fattura. Infine un 6,5 a Gallazzi: pur sfortunata per il critico infortunio da cui sta uscendo, una calciatrice che farà ampiamente parlare di sé nelle prossime stagioni.

Per concludere, il condottiero Melillo: un 7,5 meritato, più che meritato. Un tecnico capace di dare una mentalità da prima squadra alle proprie formazioni primavera e che dopo l’esperienza giovanile capitolina è pronto a spiccare nuovamente il volo nel calcio delle grandi, con la Ternana come destinazione più che possibile.
Il tutto non facile, se si pensa pure agli addii nella passata estate di calciatrici di riferimento per la categoria: Emma Severini, in prestito al Napoli, ed Alessandra Massa, tornata al Genoa e poi dirottata nella antica repubblica di San Marino.
Una Roma quindi, costruita dal direttore Gianmarco Migliorati, che ormai non lascia più scampo alle proprie avversarie in campo italiano e che, da quando ha allestito il comparto femminile, a livello giovanile non ha sbagliato niente.