Bergomi: "L'intelligenza di Chivu sta nel non aver cambiato l'Inter e nel saper comunicare"
L'ex calciatore nerazzurro Beppe Bergomi è intervenuto in zona mista dopo la presentazione della mostra "Paolo Rossi & The Football Legends" presso la Sala Consiliare di Palazzo Cernezzi a Como. Queste le sue dichiarazioni a TMW e agli altri media presenti: "Paolo è una bella persona, ci manca. Per me è stato un amico, abbiamo lavorato insieme in televisione ed è stato anche un avversario leale, corretto, anzi io davo le botte a Paolo Rossi (ride, ndr). Era un campione dei campioni, perché insegnava valori, era solare e aveva sempre una bella parola per tutti. Quindi sono sicuro che la mostra avrà grande successo, perché Paolo Rossi è riconosciuto in tutto il mondo, per quello che ha fatto, e rappresenta proprio l'Italia".
Su dove può arrivare il Como: "Può arrivare lontano, può ambire, perché è una società forte, ha un allenatore bravo, con idee, con coraggio nel fare determinate scelte. Fabregas è venuto anche da noi ospite a Sky e non ha fatto 0-0, è venuto a dire le cose, ci ha lasciato qualcosa, forse quella puntata è stata anche quella più vista in assoluto. Se penso poi alle due partite che ha pareggiato in casa con il Genoa e con la Cremonese, dove poteva essere il Como? Deve ambire, assolutamente, perché lo può fare".
Su Chivu: "L'intelligenza di Cristian Chivu è quella di non aver cambiato e di saper comunicare bene. Ringraziando Inzaghi per il lavoro che ha fatto, lui continua a fare, mettendo dentro le proprie idee. Dobbiamo valorizzare la comunicazione di Chivu. In un calcio dove si alzano i toni, lui li abbassa, non vuole alibi, anzi si prende le critiche".
Se c'è un riferimento a Conte nelle sue parole: "È un mondo così e Cristian è un giovane allenatore, sta comunicando così, poi vedremo più avanti, ma se lo conosco, perché lo conosco, manterrà sempre questo profilo. Non c'è riferimento a nessuno".











