Como, Fàbregas: “Abbiamo fame, mentalità e talento. Serve continuare a lavorare”
Dopo la larga vittoria per 5-1 contro il Torino, il Como di Cesc Fàbregas conferma il suo momento positivo in campionato e la crescita di una squadra giovane e ambiziosa. Ai microfoni di Dazn, l’allenatore spagnolo ha parlato della prestazione dei suoi giocatori, del lavoro quotidiano e della filosofia che guida il progetto tecnico dei lariani.
Nel prepartita avevamo parlato dell’attacco, oggi sono arrivati cinque gol. Come spiega questa prova?
“È il frutto del lavoro. È lavoro, continuità, consistenza. Stiamo lavorando con ragazzi molto giovani: Addai e Jesús Rodríguez non hanno ancora un anno da professionisti. Hanno fatto qualche partita con Betis e AZ Alkmaar, ora stanno crescendo con noi. Devono ancora migliorare tanto, ma sono solo all’inizio della loro carriera. Questa è la squadra che mi piace vedere: una squadra con fame, con aggressività non solo fisica ma anche mentale. Dobbiamo essere questo tipo di squadra, che va sempre a vincere e che accetta di prendere dei rischi. Mi è piaciuta molto la mentalità, l’attenzione, la fame. La qualità e il talento ci sono. Siamo la squadra più giovane d’Europa, quindi ci saranno alti e bassi, ma serve tranquillità e lavoro.”
A un certo punto ha inserito tre difensori. Come mai?
“Loro hanno iniziato a mettere tanta gente davanti e dovevamo creare più stabilità difensiva. Ho abbassato Da Cunha perché stavamo facendo fatica con Addai a gestire la marcatura sul centrale e con i terzini sui cambi di gioco. Abbiamo deciso di passare a un 5-4-1 per coprirci meglio e provare a chiudere la gara in contropiede. Era lo stesso schema usato contro il Verona, quando negli ultimi minuti loro hanno messo sei attaccanti e noi abbiamo segnato il terzo gol in contropiede. Ogni partita ha la sua dinamica.”
Il primo gol è arrivato da esterno a esterno, proprio come aveva chiesto. Che soddisfazione le dà vedere il lavoro applicato così?
“Tanta. Avevamo lavorato molto su questo aspetto nelle ultime settimane. Fare in modo che gli esterni chiudano sul secondo palo con convinzione era una delle priorità. Non sempre ho avuto tutti e quattro gli esterni d’attacco a disposizione, e questo è un limite per il tipo di calcio che vogliamo proporre. Però abbiamo trovato soluzioni, perché questa è una squadra aperta mentalmente: lavoriamo in una forma dove tutti possono adattarsi. Chi guarda da fuori vede solo il risultato finale, ma dietro c’è il lavoro quotidiano. Vedere che tutto quello che facciamo in settimana si riflette in campo è una grande soddisfazione. Da domani si torna a lavorare, perché ci aspetta un’altra partita difficile, quella contro il Sassuolo. Vogliamo provare a portare altri tre punti a casa.”













