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Bordin: "L'Inter è fortissima. Lo Sheriff? Non chiamatelo soltanto favola"

ESCLUSIVA TMW - Bordin: "L'Inter è fortissima. Lo Sheriff? Non chiamatelo soltanto favola"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 25 dicembre 2021, 09:23Serie A
di Marco Conterio

Chissà come si dice 'casa dolce casa' in moldavo o in azero. Troppo tardi, la chiacchierata con Roberto Bordin, la cui esperienza da ct della Moldavia si è conclusa da pochi giorni, è già finita. Sicché resta il dubbio ma ci sono tante certezze. Quella di aver parlato con un tecnico che ha nel bagaglio l'esperienza di chi non ha avuto paura di incontrare l'ignoto, perché allenare lo Sheriff, il Neftchi, sulla carta questo sembrano. Quella di sentirlo con la voglia di mettersi alla prova anche nella sua Italia. Parte dall'analisi del campionato e si chiude coi suoi auspici per il 2022, allora, l'intervista di Tuttomercatoweb.com con Bordin.

Prima dei desideri, i pensieri. A chi diamo da subito il carbone per questo girone d'andata?
"Al momento è la Juventus in negativo anche se sta recuperando. Ha avuto squadre che stavano andando forte: non riuscivano a ingranare nonostante Allegri che è l'asso nella manica. Pian piano sta recuperando contro squadre che viaggiano rapidamente".
Su tutte l'Inter
"Un mese e mezzo fa lo Scudetto sembrava Napoli o Milan. Nelle annate, con così tante gare, però, le rose subiscono degli scossoni e cambia spesso la situazione. L'Inter è fortissima: ha vinto sfide importanti, è saldamente al comando".
Da Conte a Inzaghi che passaggio è stato?
"Due tipologie di allenatore: Conte ha fatto benissimo, Inzaghi aveva un fardello importante. La squadra è forte ma ha perso Lukaku e Hakimi, sta facendo qualcosa di grandioso. E' stato un migliorare sotto molti aspetti".
Inter che, da ct della Moldavia fino a fine novembre, ha seguito con attenzione grazie a quella che in molti hanno definito 'favola' Sheriff. Ma è davvero così la squadra di Tiraspol?
"Favola per chi conosce poco il loro progetto: ci ho lavorato un anno e mezzo, con gente tanto preparata, partendo dal Presidente e dal dg. Stanno facendo un lavoro straordinario, ho visto tanti giocatori importanti: la favola è stata arrivare ai gironi di Champions ma era un obiettivo importante. Noi siamo andati in Europa League facendo anche 9 punti, l'impegno di questi club è investire e investire per arrivare a questo sogno dei gruppi. E l'hanno fatto molto bene, facendo punti importanti, vincendo al Bernabeu soprattutto. E' una programmazione, però, fatta anno dopo anno, con grandi investimenti e organizzazione".
Ora in Italia, tra le altre dal Cagliari, è seguito il colombiano Arboleda.
"E' un buon giocatore, potrebbe far bene anche da noi. Lo Sheriff ha giocatori importanti, in Moldavia ha un budget pesante: l'intento era arrivare ai gironi Champions con una squadra pronta e ce ne sono diversi di livello. Quando c'ero io, c'erano squadre che investivano tanto, poi adesso ha un budget di tre volte superiore alle altre società".
Dicevamo del suo ruolo da ct della Moldavia: tutto si è chiuso come da programma a fine novembre.
"Ho fatto un contratto da febbraio a novembre per gestire le qualificazioni di Qatar 2022. E' finita ma sono soddisfatto per il cammino, per la mia crescita, per quella della squadra: abbiamo fatto un solo punto ma prestazioni importanti dei giocatori. In Scozia meritavamo il pari e abbiamo perso solo 1-0, io devo analizzare il percorso del gruppo e del movimento. Dopo due anni che non si vinceva lo abbiamo fatto contro l'Azerbaijan".
Per lei era un derby...
"Ho allenato il Neftchi per un anno e mezzo e c'era anche De Biasi: sì, un vero derby... E dopo due anni senza successi ho rivisto la gente felice per una vittoria, anche in amichevole, peraltro con il pubblico allo stadio".
Gli auspici, i suoi, per il 2022.
"Sono in attesa. Mi sono fatto un bagaglio internazionale importante, allo Sheriff e al Neftchi. Sono soddisfatto di come sono andate le annate. In Italia ho fatto tutte le categorie nello staff, l'esperienza non mi manca e me la sono fatta ovunque".
Casa dolce casa....
"Mi piacerebbe aver la possibilità di allenare in Italia. So che non è semplice ma sono qui che aspetto una chiamata, anche se all'estero mi sono trovato bene: ho avuto la fortuna di avere club organizzati. Ora tornerei più che volentieri a casa mia".

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