Fiorentina, per Pioli serve aspettare luglio. Questioni di 'residenza fiscale'

Il ritorno di Stefano Pioli sulla panchina della Fiorentina non è più un'ipotesi, ma una certezza che attende solo l'ufficialità. Il matrimonio tra il tecnico parmigiano e il club viola si farà, ma le tempistiche sono strettamente legate al suo attuale contratto con l'Al-Nassr. Il rispetto della scadenza del 2 luglio prossimo, termine ultimo della sua residenza fiscale in Arabia Saudita, è il fattore principale che impedisce un annuncio immediato. Questa data cruciale dovrà essere tenuta in considerazione in tutti gli aggiornamenti che si susseguiranno da qui alla fumata bianca.
Superato l'ostacolo della Nazionale azzurra, che avrebbe potuto rappresentare un serio intralcio, anche grazie alla ferma volontà di Pioli stesso di non derogare dalla parola data al club di Rocco Commisso, ora è solo questione di attendere e individuare il momento perfetto per l'annuncio, evidenzia il Corriere dello Sport.
Si tratta, insomma, di un "sì" dall'andamento lento, scandito da tappe forzate e contatti ripetuti. Tutto in attesa di novità che riguardino la rescissione del succitato contratto con l'Al-Nassr, valido fino al 2027 e chiaramente la causa principale del posticipo di questo ritorno a Firenze sei anni dopo per il tecnico che ha conquistato lo Scudetto con il Milan nel 2022. La tifoseria viola attende con impazienza il suo rientro.
