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Ghisolfi: "A Roma anno turbolento ma chiuso al meglio. Sentivo di avere il club nel sangue"

Ghisolfi: "A Roma anno turbolento ma chiuso al meglio. Sentivo di avere il club nel sangue"TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 13:56Serie A
Michele Pavese

Florent Ghisolfi, nuovo direttore sportivo del Sunderland, ha raccontato al Sunderland Echo le ragioni che lo hanno spinto a lasciare la Serie A e a intraprendere una nuova avventura in Inghilterra. Originario della Corsica e reduce da esperienze alla guida sportiva di Lens, Nizza e infine della Roma, Ghisolfi ha spiegato che la chiamata di Kyril Louis-Dreyfus è arrivata in un momento "non ideale" della sua carriera: "Il mio primo anno alla Roma è stato turbolento, ma si è concluso nel migliore dei modi. Con il ritorno di Claudio Ranieri si era creata un’energia incredibile nel club e nello stadio. È stato uno dei periodi migliori della mia carriera: abbiamo chiuso con la qualificazione alle coppe europee e sentivo che quel club era ormai nel mio sangue".

Dopo aver collaborato alla nomina di Gian Piero Gasperini, considerata un colpo importante per la Roma, Ghisolfi ha comunque scelto di voltare pagina: "Alla fine, le persone contano più di tutto. Conoscevo un po’ Kyril, la sua stabilità, la sua intelligenza emotiva, e mi ha convinto. Sunderland ha un potenziale enorme e io sono uno che ama costruire, come ho fatto al Lens: dalla seconda divisione alla Champions League".

Ghisolfi ha subito percepito una forte sintonia con la città e i tifosi: "La mia prima impressione è stata che non ho firmato per un club, ma per una comunità. Qui un contrasto ben fatto vale quanto un gol, e questo dice molto sull’identità del Sunderland". Il francese, oggi protagonista del rinnovamento dei 'Black Cats', ha chiuso ricordando le parole rivolte al suo staff al primo giorno: "Siamo nella miglior lega del mondo e dobbiamo rispettarla. Essere al Sunderland significa lavorare sodo, ogni giorno. Niente proiezioni, niente obiettivi a breve: solo costruire, passo dopo passo".

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