Il bosniaco Muharemovic lancia la sfida all'Italia: "Non mi preoccupo, vi aspetto a casa nostra"
Nel cammino tra l'Italia e il Mondiale potrebbe frapporsi, in caso di passaggio di entrambe le Nazionali alla finale playoff, la Bosnia Erzegovina del talentuoso difensore del Sassuolo Tarik Muharemovic. "Chi deve preoccuparsi? Io non mi preoccupo. Vi aspetto. In casa nostra" ha affermato con convinzione ai microfoni di SportWeek.
Sempre stato così determinato?
"Ero più timido. Sì, avevo paura, anche quando giocavo. Avevo una personalità più vicina a quella di mamma. Adesso sono diventato duro come mio padre. Lui mi ha cambiato. Mi ha fatto capire che, in qualità di maggiore dei due figli maschi, quando mancava da casa ero io a dover proteggere la famiglia. Allo stesso modo, oggi, in partita, se c’è qualche problema, mi sento in dovere di difendere anche i compagni più anziani".
Lei è bosniaco ma è nato a Lubiana...
"La famiglia si era trasferita lì perché era scappata dalla guerra. Nati io e mio fratello, ci siamo trasferiti in Austria, dove c’era più lavoro. Oggi mio padre è il mio procuratore, la mia security, il mio tutto, ma a Klagenfurt, dove eravamo andati a vivere e dove io ho cominciato col calcio, lui, musulmano, faceva il restauratore di immagini sacre nelle chiese cattoliche. Oggi, a turno, papà o mamma sono sempre da me ,a Modena, dove abito".











