Inter, sei già Thuram-dipendente? Arnautovic flop, ma Sanchez è pronto

Un esordio peggiore, Marko Arnautovic non poteva immaginarlo. Comparsa nel triplete mourinhano, il centravanti austriaco ha vissuto soltanto ieri il suo debutto in Champions League con la maglia dell'Inter. Tredici anni d'attesa, culminati in un 4,5 in pagella e tanta delusione. L'ex Bologna è stato oggettivamente tra i peggiori in campo nella partita, tutt'altro che bella, giocata dalla squadra di Simone Inzaghi a San Sebastian contro la Real Sociedad. Lo certificano i numeri: solo 17 tocchi del pallone in 56 minuti, nove palle perse, due fuorigiochi, due soli duelli vinti su sette affrontati. Ci si aspettava ben altro.
È Thuram-dipendenza? Molto diverso, in meno tempo, l'impatto di Marcus Thuram. Ormai è chiaro: arrivato a zero, l'attaccante francese è stato il vero colpo del mercato nerazzurro. Subentrato al compagno, l'ex 'Gladbach ha dato tutt'altra impressione: non ha cambiato le sorti della gara, ma almeno creato spunti e strappi invece degli scivoloni di Arnautovic. Un tema, perché Thuram è l'unico giocatore nell'attacco dell'Inter con quel tipo di progressione: se ha fatto dimenticare in brevissimo tempo Dzeko e Lukaku, viene il dubbio che i suoi compagni siamo ormai (già) fin troppo abituati ad avere in campo un attaccante con quelle caratteristiche, pure nell'uno contro uno che è una storica pecca della formazione nerazzurra. Presto, in realtà, per parlare di dipendenza sino in fondo - e, se Thuram continua così, non sarebbe chissà quale problema - ma l'intercambiabilità che ha caratterizzato la scorsa stagione rischia di essere solo un ricordo.
Sanchez è pronto. La buona notizia, viceversa, arriva dall'attaccante cileno. Alexis si è piazzato dietro le due punte, in una variazione tattica che potrebbe tornare utile per il futuro, e ha dato idee, seminato difficoltà nella ormai stanca difesa basca. Un motivo per sorridere, perché proprio sullo spunto, l'inventiva, e pure il dribbling, il Nino Maravilla può essere un'arma in più per l'Inter di Inzaghi.
