L'Udinese scopre Runjaic: emigrato in Polonia per cercare fortuna, l'ha trovata in Italia
Da 2-0 a 2-3, primato in classifica e festa in Friuli. Perché i dieci punti in quattro partite potrebbero preannunciare una stagione differente dalle ultime, fatte di lotta e di cambi allenatore, quasi una costante. Il merito è di Kosta Runjaic, allenatore tedesco ma di origini jugoslave - per sua stessa ammissione - che è riuscito a cambiare un trend che, appunto, durava qualche anno. Certo, si potrebbe obiettare che l'inizio è stato "abbastanza" comodo, con il Bologna alla prima giornata, poi Lazio e due neopromosse come Como e Parma. Resta però un indicatore interessante, seppur la classifica alla quarta giornata lasci il tempo che trova.
Runjaic è dovuto emigrare in Polonia per riuscire a trovare la giusta dimensione. Aveva portato il Darmstadt dalla Regionalliga, la quarta divisione del calcio tedesco, alla promozione. Discreto in Zweite con Duisburg e Kaiserslautern, ma fallendo la promozione con quest'ultimi, salvo poi venire esonerato alla terza stagione, ma non prima di una semifinale di DFB Pokal con il Bayern Monaco. Maluccio con l'altra squadra di Monaco, il 1860 e poi, da lì, l'Ekstralasa con il Pogon, club di Stettino.
Lì incomincia a migliorare, arrivando due volte al terzo posto in classifica. La chiamata del Legia lo porta a una seconda posizione al primo anno e a un esonero nel secondo. Una scelta strana, quella dell'Udinese, di chiamare un allenatore che non ha mai allenato un club nei top 5 d'Europa, ma che si identifica con la difesa a tre, marchio di fabbrica da Zaccheroni in poi. "Siamo molto felici del momento, ma non significa nulla, è solo un indicatore che siamo in grado di scorrere, di vincere, di tornare in un momento difficile per noi. Ciò indica che abbiamo un grande carattere e passione sul campo, è molto importante collezionare tantissimi punti in questa fase di stagion. La chiave è sempre lo spirito di squadra ed essere collegati in attacco e difesa e mettere l'energia con la giusta intensità, con un buon tempo. Nella prima metà abbiamo giocato bene, ma non male. Ma ho perso l'energia che abbiamo avuto nella seconda metà e penso che questo abbia cambiato la partita".
In Italia è senza la famiglia, rimasta in Germania. E deve ancora perfezionare l'italiano, ma lo spogliatoio dell'Udinese è abituato a parlare una lingua ibrida, visti i tantissimi stranieri che sono sempre stati predominanti.