Lazio, il nuovo ruolo di Noslin: da punta a esterno in attesa di Dia
Un cambio ruolo legato al mercato. Dopo un mese di lavoro come centravanti Tijjani Noslin ha dovuto cambiare la sua posizione in campo in quella che sarà la nuova Lazio di Marco Baroni. Non sarà più il centravanti alternativo a Castellanos, bensì uno degli esterni di una batteria che comprende l’intoccabile Zaccagni, i prospetti Isaksen e Tchaouna e l’evergreen Pedro, ieri assente a Cadice per la nascita della figlia. Noslin sa muoversi anche da esterno, lo ha fatto sia a destra che a sinistra nell’amichevole di ieri decisa proprio da un suo colpo di testa. Chirurgico l’anticipo sul primo palo con cui ha beffato la difesa spagnola, gol arrivato dopo un’occasione gigantesca divorata a porta vuota come successo a Frosinone la scorsa settimana. Sulla freddezza sotto porta si può lavorare, la sua duttilità invece nel terzetto d’attacco sarà una delle armi a disposizione di Baroni per la nuova Lazio che verrà.
La Lazio del futuro
Una Lazio che sta nascendo con delle basi piuttosto solide. Dopo qualche difficoltà ad Auronzo di Cadore con due gol subiti contro squadre di Serie C, la difesa si è registrata subendo un solo gol (da annullare per fallo solare su Isaksen) nelle quattro sfide con Hansa Rostock, Frosinone, Southampton e Cadice. Da qui si dovrà ripartire, da quel reparto che nonostante le difficoltà dello scorso anno comunque ha dato buone risposte, come dimostrano i soli 39 gol subiti. Servirà poi più cattiveria sotto porta, ma le indicazioni sono di totale rottura rispetto al passato. Lo scorso anno la Lazio tirava poco, due anni fa con Sarri si è arrivati secondi grazie a uno straordinario cinismo in area di rigore. Questa Lazio ha mostrato un grande difetto, ovvero la poca cattiveria in zona gol. Per quanto creato, specialmente nelle ultime quattro partite, la Lazio avrebbe dovuto segnare il doppio dei gol. Esclusa la trasferta di Rostock, dove sono arrivati tre gol e forse se ne poteva segnare un quarto, tra Frosinone, Southampton e Cadice la Lazio avrebbe potuto segnare almeno 8-9 gol tra pali e gol sbagliati a porta vuota. Il bottino recita “solo” quattro reti in tre gare, eccolo il dato su cui Baroni può migliorare e che potrà fare la differenza, in un senso o nell’altro, in casa Lazio.