Maignan-Milan, ecco i motivi del riavvicinamento. L'accordo non è ancora chiuso
Il Milan è più ottimista per il rinnovo di Mike Maignan rispetto all'ultimo periodo. Perché i rossoneri hanno aperto i cordoni della borsa, prospettando un'offerta maggiore rispetto a quella dell'anno scorso - che aveva già incontrato i favori del francese, senza però arrivare a dama per divisioni interne - e facendo diventare Maignan uno dei più pagati. Di fatto si arriverebbe intorno allo stipendio di Rafa Leao, con un accordo che sarebbe triennale, fino al 30 giugno del 2029, con una opzione unilaterale a favore del club per il rinnovo per un'altra stagione. Tradotto: circa 17 milioni garantiti più altri 4 di bonus in tre anni, più di quanto guadagnato in cinque.
D'altro canto Maignan poteva usufruire del Decreto Crescita che, di fatto, portava il Milan a spendere relativamente poco per il lordo del suo stipendio. Così l'esborso sarebbe tre volte maggiore rispetto a ora - quasi quattro con tutti i bonus inclusi - lanciando un segnale solido al francese. Del resto anche Massimiliano Allegri si è esposto più volte per tenerlo, così come i giocatori anche a mezzo social. Dunque la fiducia è ai massimi livelli, ma poi ci sono altre due situazioni da calcolare.
Il Milan, da par suo, pensa che prendere un portiere del livello di Maignan possa costare parecchio. Almeno venticinque-trenta milioni per un emergente (Carnesecchi, Caprile, altri) più stipendio, ben sapendo che il mercato dei numero uno non è così florido. Quindi le alternative, sul lungo periodo, potrebbero costare di più che non tenersi Maignan.
Il portiere invece sperava in un'offerta importante dall'estero. Ma, a parte dall'Arabia Saudita, non ci sono grandi evoluzioni. Il Bayern Monaco è interessato ma dipenderà dal futuro di Neuer. Gli altri grandi club o hanno cambiato da poco - Barcellona, PSG, Manchester City - oppure non hanno intenzione di cambiare l'estremo difensore. L'unica eccezione il Chelsea, ma il rischio di incartarsi non vale la candela. Quindi non è sempre meglio cambiare.
L'accordo non è ancora chiuso ma, rispetto ai mesi scorsi, si respira ottimismo. Del resto era una questione economica e di ambizioni. Così il Milan punta ad averle entrambe.











