Salernitana, il grande impatto di Paulo Sousa e la rivincita di Grigoris Kastanos

Dalle polemiche delle scorse settimane al tripudio dei 15mila dell'Arechi. La Salernitana dà un calcio alla crisi e, grazie ad una prestazione di ottimo livello soprattutto nel secondo tempo, rifila 3 gol al Monza ridimensionando le ambizioni europee della compagine cara al tandem Berlusconi-Galliani. Possiamo dire che il vero vincitore di ieri è Paulo Sousa. L'allenatore ha ereditato la peggior difesa del campionato, un centrocampo in difficoltà e un attacco anemico, eppure ieri la Bersagliera ha mantenuto la porta inviolata, ha segnato tre reti e ha mostrato un atteggiamento tattico concreto, intelligente, tale da celare le problematiche e consentire ai giocatori di esprimersi al meglio. L'impatto del trainer portoghese è stato importante, la squadra lo segue con stima e fiducia e, a distanza di una decina di giorni, mette in pratica gli insegnamenti della sua guida tecnica. La gestione del gruppo è il punto di forza di Sousa che, ieri, ha rilanciato gente come Daniliuc, Kastanos e Pirola tenendo in naftalina chi, come Bonazzoli e Vilhena, ha invece bisogno di ritrovarsi e di capire che nessuno ha il posto fisso. A proposito di Kastanos, l'ex Pescara si è tolto una grossa soddisfazione e ha incassato i complimenti pubblici dell'allenatore. Da trequartista e con Candreva al suo fianco, il cipriota è sempre nel vivo del gioco, salta l'uomo, crea superiorità numerica ed è riuscito a segnare un gran bel gol, quello del 2-0 che ha chiuso la partita.

Una bella risposta a chi, a gennaio, parlava di addio imminente senza tener conto della reale volontà del diretto interessato. Ma ieri bene tutti. Ochoa ha fatto tre parate decisive, Gyomber si conferma essenziale, Coulibaly ha segnato una rete che, se fatta da qualche campione di fama internazionale, farebbe il giro del mondo per settimane. E poi il ritorno di Mazzocchi, autore di una mezz'oretta di qualità e pronto a tornare titolare a Genova. La Salernitana si aggrappa anche alla vecchia guardia, a chi c'era già e ha voglia di restare in quella categoria difesa miracolosamente pochi mesi fa. E ora sarebbe il caso di riconoscere meriti a un direttore sportivo sottovalutato ma che alla lunga sta avendo ragione su molte cose.