Santiago Castro: "Zirkzee mi ha detto che sono l'uomo giusto per il Bologna"
L'attaccante del Bologna Santiago Castro ha parlato in conferenza stampa dopo la prima parte di ritiro estivo ed in vista della prossima importantissima stagione che lo vedrà maggiormente protagonista dopo l'addio di Joshua Zirkzee: "Ho già fatto vedere che tipo di attaccante sono, quello che voglio fare è solo dare il meglio per la squadra. Avere la 9 sulle spalle è una grande responsabilità ma sono pronto per dare il massimo per il Bologna".
La maglia numero 9:
"Per me la 9 significa molto. Zirkzee ha fatto una stagione bellissima, io sono felice di portare questo numero che è il massimo per un centravanti".
La responsabilità e l'attesa dei tifosi verso di sé:
"Significa molto che la gente mi dimostri il proprio affetto, non solo a me ma anche alla mia famiglia. Ora pensiamo alla prima giornata di campionato, poi quando arriverà la Champions inizieremo a lavorarci pensando sempre partita dopo partita".
La sua qualità migliore:
"Mi piace fare l'uno contro l'uno e la lotta, cerco sempre di dare tutto dalla prima all'ultima palla. Mi piace pressare ed essere il primo difensore della squadra lasciando tutto sul campo".
La Champions League:
"Per me è una responsabilità essere l'attaccante di questa squadra. Ci stiamo preparando bene, stiamo lavorando forte, faremo di tutto per essere pronti dall'inizio".
Il tatuaggio legato al Bologna:
"Mi piace tatuarmi, ne ho troppi... Volevo scrivere una parte della storia su di me. Lo stadio di Bologna fa già parte della mia storia, così come il Velez e la mia famiglia".
La mancata partenza per l'Olimpiade:
"Per me la Seleccion è tutto. Ma in questo caso è andata così, purtroppo non sono potuto andare, ma ho cambiato velocemente il chip nella mia testa e sto lavorando al massimo per il club".
Le gerarchie con Dallinga:
"Stiamo lavorando, non c'è un titolare e un panchinaro. La competizione è sana e fa bene alla squadra, così entrambi possiamo migliorare ed essere sempre più forti. L'importante è questo, essere a disposizione, poi chi giocherà giocherà".
Differenze fra Thiago Motta e Italiano:
"Sono simili nell'intensità del lavoro e negli obiettivi. Ora parto un po' più da dietro, ma Italiano mi lascia comunque molto libero come Motta. Entrambi mi stanno aiutando a crescere, sono felice di aver avuto Thiago come primo tecnico e ora di avere Italiano".
La sua crescita dall'arrivo in Italia:
"Nel gioco, nel venire a giocare e nel dialogare con la squadra. E poi dal punto di vista fisico. Mi sento bene, mi sento pronto per giocare".
L'addio di Zirkzee:
"Ho sempre avuto un ottimo rapporto con lui, ci siamo trovati bene sia in campo che fuori. Mi ha dato molta fiducia e mi ha detto che sono la persona giusta per questo Bologna adesso".
La sua rabbia in campo:
"Non è che mi arrabbio, è che lo vivo in un altro modo, vivo il calcio al 1000%. Parlo molto, questo mi dà motivazione, mi piace provocare l'avversario e parlare, questo mi dà carica".
Il ruolo preferito:
"In Argentina ho sempre giocato come attaccante centrale, soprattutto nelle giovanili. Poi al Velez mi hanno messo anche sulla fascia, ma le mie qualità si esprimono meglio davanti".
Il sogno del primo gol in Champions e l'obiettivo in termini di numeri:
"Io cerco di non pensarci... Ora penso all'Udinese, poi al Napoli e all'Empoli. Poi penseremo alla Champions quando arriverà il momento, così come alla Coppa Italia. Dobbiamo mantenere le energie ai prossimi impegni. Non mi sono posto un numero di gol. Mi piacerebbe ovviamente eguagliare Joshua, arrivare in doppia cifra. Ma sto solo pensando al primo, intanto. Poi piano piano penseremo anche agli altri".