Torino, il bivio di Sanabria: il rinnovo è un miraggio, può essere l’estate dell’addio

Ad ogni sessione di calciomercato si parla di un addio di Antonio Sanabria al Toro. Capita ormai da diverse finestre di trattative, che siano estive o invernali, e puntualmente tornano le indiscrezioni di divorzio anche per l’estate che verrà. Ora, però, c’è anche l’aspetto contrattuale a pesare come un macigno sulle strategie del club di via Viotti: il legame tra i granata e il paraguaiano è fino al 2026, ma al momento non ci sono dialoghi in corso per il prolungamento. Sanabria è sbarcato sotto la Mole nel gennaio del 2021 e, tre anni dopo, firmò il rinnovo per altre due stagioni. Così stiamo entrando negli ultimi dodici mesi di contratto, con la società che cerca acquirenti e l’attaccante che si guarda intorno. Grandi offerte, almeno per il momento, non ce ne sono, anche perché l’ultimo anno di Sanabria è stato disastroso: in 27 apparizioni ha realizzato appena due gol, l’ultimo il 20 ottobre scorso contro il Cagliari. Ed entrambe le marcature sono state in trasferta, così per l’ultima gioia in casa bisogna risalire addirittura al 30 marzo del 2024.

Ora il calciatore sta trascorrendo questa parte di vacanze in Spagna, a Barcellona, insieme alle due figlie, poi però dovrà riflettere sul futuro. E di certo ci sarà un primo colloquio conoscitivo con Marco Baroni, il nuovo tecnico che si è insediato a inizio giugno. C’è curiosità di capire quale sarà la posizione dell’allenatore, anche se il destino di Sanabria appare ormai scritto. Sotto la Mole ha sempre dato la sensazione di poter fare qualcosa in più senza mai riuscirci, un po’ la stessa storia di tutta la squadra che non ha mai fatto il salto di qualità. In 143 presenze totali con la maglia granata, il paraguaiano classe 1996 ha realizzato 30 reti e fornito 11 assist. Sono numeri, però, che rischiano di non essere più aggiornati e di rimanere tali, perché il presidente Cairo vuole evitare il rischio di perdere a zero un giocatore per il quale investì circa 7 milioni di euro nel gennaio del 2021. In ogni caso, però, verrà centrata una minusvalenza, perché sarà un’impresa ai limiti dell’impossibile rivenderlo a quelle cifre.