Anacoura: "Col Sestri colpo di fulmine. Ora cerco un progetto per avere continuità"
Nell'appuntamento mattutino di A Tutta C, programma di TMW Radio dedicato alla Serie C, è intervenuto Francesco Anacoura, risalito agli onori del calcio italiano dopo il biennio al Sestri Levante: "Con i liguri c'è stato un colpo di fulmine, mi hanno chiamato quando erano ancora in Serie D, io rientravo dal Portogallo ma in Italia sembrava tutti si fossero dimenticati di me, ho colto l'occasione al volo: loro volevano vincere la categoria, le aspettative sono state rispettate e forse superate, poi abbiamo creato un gruppo talmente bello e unito che siamo arrivati anche a una salvezza in Serie C che ha avuto del miracoloso. Da neopromossa, e giocando tutto l'anno fuori casa, non era semplice, era un continuo work in progress. Ma è andata bene".
Sei tornato in Liguria dopo un quadriennio in Portogallo: cosa ti è rimasto di questa esperienza?
"È stata un'esperienza nel complesso formativa, non solo dal punto di vista calcistico ma anche umano. Calcisticamente parlando le cose sarebbero forse potute andare diversamente, io decisi di partire perché ero un po' saturo del calcio italiano, arrivavo da due fallimenti di club, due anni in cui non ho potuto pensare al calcio: per un ragazzi di 21-22 anni è una situazione pesante da gestire, non si ha la maturità e l'esperienza per farlo. Sono anni che porterò sempre con me, ma la voglia di rientrare c'era".
Tornando all'attuale, che Lega Pro hai trovato?
"Rispetto a quando sono andato via, la Lega Pro ha fatto passi in avanti esponenziali, è cresciuta molto. Banalmente, pensiamo al fatto che la C è visibile su Sky. Ma non è solo questo, adesso ci sono anche più tutele per i calciatori, le società sono tendenzialmente più solide, qualche anno fa ne saltavano parecchie mentre ora c'è un modo di fare calcio decisamente più serio, che agevola poi anche i calciatori, che possono solo pensare al calcio. È una categoria anche più partecipata, che sta crescendo ancora".
In questa crescita si sono inserite anche le formazioni U23. Che progetto vedi per queste Seconde Squadre?
"In Portogallo è un progetto che esiste da molto tempo, e credo sia uno dei motivi per cui il paese sforna tanti giovani: c'è un percorso di crescita corretto e continuativo, in un ambiente da Serie A. Io, come tanti altri ragazzi, dalla Primavera, in un contesto da Serie A (era alla Juventus, ndr), sono passato a un contesto completamente diverso come una piccola società di C, e in tanti fanno fatica: con le U23 si è invece sempre monitorati, si prosegue con una linea logica la crescita, misurandosi però in un campionato importante come la terza serie".
Quali sono adesso i sogni per il tuo futuro?
"Il mio sogno in questo momento è dare continuità a quello che ho fatto negli ultimi due anni, sono riuscito a tornare in Italia a giocare quando sembrava impossibile, sono tornato nei professionisti quando sembrava utopia... ora vorrei una realtà che mi permetta di poter continuare a fare ciò che amo nel miglior modo possibile, con le giuste ambizioni e il giusto progetto. Ho raggiunto una maturità tale che mi sento pronto sotto ogni punto di vista".