Rollercoaster Rimini, Scarcella dice addio poi ci ripensa. E deposita la fideiussione

Non sono state certamente ore tranquille quelle vissute a Rimini dalla società romagnola e dai suoi tifosi. Nel giorno nel quale doveva essere depositata una fideiussione integrativa da 420mila euro per evitare il blocco del mercato sono, infatti, arrivate alcune dichiarazioni tutt'altro che pacifiche da parte di Giusy Anna Scarcella, proprietaria della Building Company, società che pochi giorni fa ha annunciato l'acquisizione del 100% delle quote del sodalizio romagnolo:

“Adesso basta - ha dichiarato al Corriere Romagna -. Si è superato abbondantemente il limite. Non permetto a nessuno di mettere in dubbio la bontà della mia azienda e soprattutto della mia persona. La mia avventura a Rimini termina qui. Adesso parlerò con i miei legali per capire come procedere, ma da oggi alla Building Company Italia, del Rimini calcio non interessa più nulla. Aggiungo - conclude la Scarcella - che chi si è divertito in queste settimane a gettarmi fango addosso, tramite i giornali e i social, riceverà una bella querela. Mi sono tenuta tutti gli screenshot”.

Fine dei giochi, dunque? No. Non proprio. Perché, poche ore dopo, al medesimo media l'imprenditrice ha corretto un po' il tiro:

"Non mi volete a Rimini? Bene, io non ci metterò più piede. Però solo io perché la Building Company va avanti".

Parole, queste, che sanno di parziale ammenda. A pochi minuti dalla notizia che la fideiussione di cui sopra era stata prodotta e depositata in FIGC. Una fideiussione, questa, che serve come garanzia integrativa a copertura dell’extra budget oltre il milione di euro. La fideiussione impedirà alla società di incappare in un deferimento che avrebbe portato a una ulteriore penalizzazione.

Adesso per il Rimini, inteso come squadra, il compito più arduo. Pensare al campo, con la gara di Coppa Italia contro il Pescara in programma domani.