Betis, Antony: "Lo United non mi ha trattato con rispetto. Solo la mia famiglia sa"

Ora che è finito l'incubo, l'asso brasiliano Antony sostiene di non essere stato trattato con rispetto dal Manchester United prima che il suo trasferimento estivo al Real Betis fosse completato. L'attaccante brasiliano aveva avuto un prestito molto fruttuoso con il club andaluso nella seconda metà della scorsa stagione e aveva chiarito che il suo desiderio era quello di farvi ritorno. I Red Devils non hanno facilitato la trattativa, costringendo Antony a un certo punto a isolarsi in un hotel nel tentativo di far andare in porto l'affare.

Antony alla fine ha ottenuto ciò che voleva, con lo United che ha autorizzato un trasferimento a titolo definitivo. Il gigante della Premier League ha subito una notevole perdita finanziaria su questa operazione, avendo sborsato 85 milioni di sterline (114 milioni di dollari) per strappare il sudamericano all'Ajax nel 2022. In estate, ad un certo punto si è trasferito in un hotel, dopo essere stato costretto ad allenarsi lontano dal resto della prima squadra di Ruben Amorim, e ha messo in discussione la gestione da parte dello United di una saga che si è trascinata per tutta la finestra di mercato estiva: il suo ritorno al Betis è stato confermato solo il giorno della scadenza.

Antony ha raccontato a El Desmarque i punti salienti del divorzio: "Sono stati mesi molto duri in Inghilterra, più di 40 giorni in hotel, ad allenarmi separatamente... Sento che mi hanno mancato di rispetto, ma non è questo il punto. Non voglio creare polemiche, questa è la vita. Sono molto grato al club; ci sono stati momenti difficili, ma anche momenti buoni, con due titoli. La mia famiglia era già arrivata a Siviglia quattro o cinque giorni prima che l'accordo fosse finalizzato; avevo già preso in affitto la casa".

Tornare a giocare con un sorriso dovrebbe aiutarlo a tirare fuori il meglio di sé. In passato aveva parlato delle sue difficoltà in Inghilterra, scoppiando in lacrime: "Solo la mia famiglia sa quanto sia stato difficile... allenarsi separatamente. Ma sapevo che questo momento incredibile sarebbe arrivato. Certo, avevo paura che alla fine non accadesse, ma ho aspettato perché avevo molta fede. Ora, con più tempo a disposizione, ci sono tante cose da fare e da raggiungere. Ho avuto difficoltà a dormire dopo aver visto tanto amore dai tifosi del Betis; c'era gente che mi aspettava a casa alle due del mattino".