Il Marocco è il faro dell'Africa: sistema di reclutamento, risultati e strutture all'avanguardia

II Marocco è il nuovo protagonista nel calcio mondiale. Con un centro sportivo all’avanguardia, una strategia di reclutamento in tutta Europa dei giocatori potenzialmente convocabili e una tradizione di talento che non manca mai, la nazionale africana cresce a ritmo costante, affermandosi come il faro del continente e candidandosi a diventare un riferimento per tutti.
I risultati parlano chiaro: la qualificazione alle semifinali del Mondiale Under 20, guidata dal fenomenale Zabiri, si aggiunge ai successi recenti, come il bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024 e le semifinali del Mondiale 2022 in Qatar, dopo aver superato Belgio, Spagna e Portogallo.
Il piano funziona. Il reclutamento precoce di talenti europei come Achraf Hakimi, Brahim Diaz, Ez Abde, Saibari, Ilias Akhomach, Talbi e Ben Seghir si combina con la crescita della vecchia guardia (Amrabat, En-Nesyri); il tutto sotto la guida esperta di Walid Regragui, tecnico che sa gestire perfettamente il mix di giovani e veterani, e nonostante il rifiuto di Lamine Yama, che ha scelto la Spagna nonostante le origini.
Con il Mondiale 2030 all’orizzonte, che il Marocco ospiterà insieme a Spagna e Portogallo, il progetto assume sempre più rilevanza. La nuova arena di Casablanca sarà probabilmente sede della finale, mentre già a fine anno i "Leoni" giocheranno da padroni di casa la Coppa d’Africa. Nessuno può sottovalutare i marocchini: i favoriti assoluti, con un divario netto sulle altre squadre del continente, sono pronti a scrivere un capitolo storico del calcio africano.
