In attesa di giudizio, Paquetà scoppia a piangere dopo aver ricevuto un cartellino giallo

Si può piangere dopo aver ricevuto un'ammonizione? Molti ricorderanno la disperazione di Pavel Nedved per quel giallo che gli fece saltare la finale di Champions League persa dalla Juventus a Manchester contro il Milan nel 2003. Un cartellino "pesante", sicuramente più di quello ricevuto ieri da Lucas Paquetà nel derby contro il Tottenham.
Il centrocampista del West Ham è però scoppiato a piangere dopo aver ricevuto la sanzione per un fallo commesso su Mikey Moore al 73': il brasiliano si è asciugato le lacrime con la maglietta, consolato da alcuni compagni di squadra e persino dall'arbitro Michael Oliver, che gli ha spiegato con calma le ragioni del provvedimento. L'episodio ha causato addirittura l'interruzione della partita per qualche istante, in modo che il giocatore riacquistasse la calma. Pochi minuti dopo, l'ex rossonero è stato sostituito.
La reazione è ovviamente figlia del momento complicato che Paquetà sta attraversando a causa dell'accusa di aver ricevuto deliberatamente cartellini gialli per influenzare i risultati delle scommesse; il giocatore rischia una squalifica a vita e, secondo quanto riportato dal Daily Mail, l'udienza della FA sul caso tenutasi il mese scorso non si è conclusa entro le tre settimane previste. Il giocatore - che si dichiara innocente - dovrà quindi ancora attendere e questa situazione lo starebbe influenzando psicologicamente, come ha dichiarato la moglie, Duda Fournier: "Mio marito ha una forza che ammiro e mi stupisce", ha scritto su Instagram. "Viviamo questo incubo da due anni, e lui è sempre stato forte... ha sempre avuto in testa che si sarebbe difeso solo al momento giusto e nel posto giusto. Vorrei solo che la gente lo rispettasse. La gente è cattiva e ingiusta, non sa niente".
