Lione, l'era Textor spiegata ai tifosi: "Aumentato i ricavi ogni anno e riportato l'Europa League"
John Textor sul banco degli imputati. Non risparmiato dalle critiche sul suo modo di dirigere l’Olympique Lione, in particolar modo dai tifosi, l’uomo d’affari americano ha voluto dare la sua versione dei fatti sugli ultimi mesi trascorsi nel club e sul suo modo di gestire una squadra. "Non ti preoccupi di ciò che le persone pensano di te quando sei in questo ambiente. Bisogna lavorare, essere onesti, aiutare. Il fatto è che noi abbiamo solo aiutato, ma non è stato sufficiente", ha spiegato in un’intervista a RMC nel corso del programma 'Rothen s’enflamme'.
"Abbiamo portato capitale per rimborsare i debiti", ha ricordato il proprietario dell'OL. Salvo poi avvisare sul futuro: "Ci sono limiti a ciò che si può fare riguardo profitti e perdite in Francia. Le perdite continueranno per questo tipo di club, serve sempre più capitale. Quello che non abbiamo risolto… allo stesso tempo abbiamo portato talenti, abbiamo ridotto le spese, ma abbiamo incontrato venti contrari. Abbiamo perso moltissimi soldi sulla questione dei diritti TV. Da quando sono arrivato, ho aumentato i ricavi ogni anno. Ma i tifosi non lo sanno", la lamentela di John Textor.
Precisando quanto segue: "Se guardate i numeri del 2023-2024 rispetto a quelli del 2022-2023, prendendo in considerazione per ciascuno le vendite di 40 o 50 milioni sul mercato, se togliete questi artifici dall’equazione e guardate il cuore dei ricavi dell’OL, sono circa 250 milioni di euro. Sotto la mia presidenza, questi numeri sono saliti a 270. In realtà ho aumentato i ricavi quando i diritti TV stavano crollando", ha evidenziato il numero uno del club francese. "Ho migliorato la squadra, ho riportato la qualificazione in Europa League. Abbiamo aumentato ogni voce di bilancio su cui potevo intervenire. Quello che non sono riuscito ad aumentare sono stati i diritti TV".
I problemi cominciano più di due anni fa: "Il mio errore, sulla questione perdite e profitti, inizia nel 2023. Avevamo 7 punti dopo 14 giornate", ricorda Textor. "Il divieto di mercato era stato deciso sulla base dei numeri del precedente proprietario. Ho dovuto fare i conti con questo. Avrei dovuto lasciare che la squadra retrocedesse o investire di più? Nel calcio non puoi semplicemente liberarti dei giocatori, non puoi smettere di pagarli, hanno contratti, quindi servono spese aggiuntive", ha riconosciuto. "I nostri salari sono aumentati in quel periodo. Non solo abbiamo evitato la retrocessione, ma abbiamo raggiunto l’Europa League".











