Luis Enrique: "I nostri giovani sono coraggiosi. Col Barça più nervoso io di Ndjantou"

Alla vigilia della sfida contro il Lilla, valida per la settima giornata di Ligue 1, Luis Enrique ha parlato in conferenza stampa dei temi principali in casa PSG, dall’identità di gioco agli infortuni dei giocatori chiave. "Non cerchiamo una metodologia fine a se stessa – ha spiegato l’allenatore spagnolo – vogliamo avere un’identità chiara: giocare tutte le partite allo stesso modo, dall’inizio alla fine. Se l’avversario è più forte di noi, va bene, ma il risultato non cambia la nostra mentalità".
Sulla questione delle convocazioni in nazionale di Kvaratskhelia e Neves, entrambi forfait per la partita: "Non voglio correre rischi con i miei giocatori. Neves ha partecipato al riscaldamento nell’ultima partita ma ha avuto problemi. Capisco i selezionatori, sono stato anch’io allenatore nazionale: tutti vogliono il meglio per i propri giocatori". Su Vitinha: "Lo tratto come tutti gli altri. È uno dei migliori centrocampisti al mondo, può ancora migliorare e per noi è fondamentale. Il mio lavoro è aiutare ogni giocatore a crescere".
Sul Lilla e sull’atmosfera negli stadi francesi: "Li conosciamo bene, sono una squadra forte e prepariamo la partita come sempre, senza scuse. Amo andare a Lille o a Lens: ogni stadio ha grande atmosfera".
Infine, sui giovani del PSG: "C’è una connessione reale con i ragazzi del centro di formazione. Sono aperti e coraggiosi, possono esordire in prima squadra subito. Contro il Barça ero più nervoso di Quentin Ndjantou!".
