Ottobre da incubo per Lamine Yamal: infortuni, polemiche e un Clasico da dimenticare
Ottobre è stato un mese "horribilis" per Lamine Yamal. Tutto è iniziato con la sconfitta del Barcellona contro il PSG (1-2), nella quale il giovane fuoriclasse è stato neutralizzato da Nuno Mendes e Luis Enrique, e si è concluso con un altro k.o. doloroso, quello del Clasico al Bernabéu (2-1), dove Carreras e il piano tattico di Xabi Alonso lo hanno reso inoffensivo.
Nel mezzo, la pubalgia che lo ha tenuto fuori e portato alla sua esclusione dalla Nazionale fino all'ultima settimana di fuoco, cominciata dalla sua apparizione nella Kings League e segnata da una prestazione opaca, ben lontana dal talento scintillante mostrato la scorsa stagione. Dopo un’estate da sogno - triplete nazionale, la maggior età e il rinnovo fino al 2031 con tanto di festa di compleanno - Lamine aveva iniziato bene la Liga, con giocate da campione contro Maiorca, Levante e Rayo Vallecano. Poi, dopo la sosta per le nazionali e i primi dolori al pube, il rendimento è crollato.
Nel mese di ottobre ha messo insieme solo 319 minuti, un rigore trasformato contro l’Olympiacos e un assist per Pedri. Poca incisività, scarsa brillantezza nel dribbling e un atteggiamento che ha alimentato le polemiche: il viaggio in Croazia con la fidanzata, il "rubano e si lamentano" riferito al Real e i battibecchi con Carvajal e Vinicius. Nel Barça, c’è chi invoca silenzio e lavoro per ritrovare equilibrio, e chi invece crede che la sua spontaneità sia parte della sua grandezza. Novembre sarà decisivo: tra club, Nazionale e un possibile nuovo faccia a faccia con Carvajal, il talento di Mataró dovrà dimostrare di essere pronto a fare la differenza.











