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Santa Cruz ancora in campo a 42 anni: "La fine si avvicina, dedicherò tempo alla famiglia"

Santa Cruz ancora in campo a 42 anni: "La fine si avvicina, dedicherò tempo alla famiglia"TUTTO mercato WEB
martedì 30 aprile 2024, 13:42Calcio estero
di Michele Pavese

Coetaneo di Zlatan Ibrahimovic, Roque Santa Cruz non ha ancora deciso quando appendere le scarpette al chiodo. Tutt'altro: il paraguaiano, che ha esordito a 15 anni (nel lontano 1996) nell'Olimpia Asuncion e a 17 in Nazionale, continua ancora a segnare e ad essere decisivo. Quattro decenni di reti e di successi, come la Champions League vinta con il Bayern Monaco nel 2001. In Baviera ha giocato per otto stagioni ed è diventato un idolo, prima di vestire le maglie di Manchester City, Blackburn Rovers, Betis e Malaga: "Mi sento fortunato di poter continuare a giocare a questo punto della mia vita, soprattutto considerando i problemi fisici che ho sofferto, soprattutto al ginocchio. Per me è una sorpresa il modo in cui il mio corpo ha reagito, ma mi sto divertendo più di prima", ha detto ad As il giocatore del Libertad.

È questa la fine del viaggio o pensi di continuare?
"Anche se mi sento ancora bene, penso che questo sarà l'epilogo. Voglio conquistare il terzo titolo consecutivo in Paraguay, questo mi motiva molto ma so anche che prima o poi dovrò fermarmi e dedicare del tempo alla mia famiglia".

Come andò in Germania?
"L'adattamento non è stato facile, ma mi hanno trattato bene fin dall'inizio e mi hanno reso tutto più semplice. Vincere una Champions League significa far parte della storia del calcio".

Al Bayern ha vinto undici titoli e hai giocato con grandi giocatori. Chi ti ha lasciato un ricordo speciale?
"Domanda difficile, perché ci sono state molte stagioni e molti personaggi. Dico Zé Roberto: in allenamento attirava molta attenzione, si differenziava dagli altri. Anche Effenberg: aveva meno qualità, ma enorme grinta e agonismo".

Sei rimasto sorpreso dall'eliminazione del City contro il Real Madrid?
"Guardando la partita giocata in Inghilterra sì, ma il Real Madrid è un gruppo unito e ha fatto un lavoro spettacolare. È incredibile come sia riuscito a resistere. Ha un'aura speciale in Champions League: il City ha vinto la partita, ma il Real ha resistito con grande maturità di squadra e ha dimostrato ancora una volta di non mollare mai".

Ora tocca al Bayern.
"È un classico europeo. Sono due squadre con un DNA vincente e tutto è possibile. La bilancia pende forse un po' più dalla parte del Real Madrid, che avrà la seconda partita in casa, ma il Bayern lotterà fino alla morte perché è l'occasione che ha per riscattarsi dalla delusione in Bundesliga. Sarà una sfida aperta e combattuta, non escludo nulla".

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