Tensione tra FIFPro e FIFA. Il sindacato dei calciatori denuncia: "Esclusi dalla riunione di Rabat"
Prosegue la frattura tra FIFPro, il più grande sindacato mondiale dei calciatori, e la FIFA guidata da Gianni Infantino. Il sindacato ha denunciato di non essere stato invitato alla riunione di Rabat, in Marocco, in cui la FIFA ha annunciato un accordo e una collaborazione sul calendario internazionale delle partite, tema centrale per la salute dei giocatori.
In un comunicato, FIFPro ha sottolineato come l’incontro non abbia incluso una rappresentanza globale significativa dei sindacati indipendenti dei giocatori, necessari per garantire una negoziazione equa. Il sindacato accusa la FIFA di ripetere un approccio preoccupante già applicato con agenti e tifosi, creando enti affini invece di collaborare con le organizzazioni riconosciute, e di promuovere sindacati fittizi che indeboliscono la rappresentanza collettiva dei lavoratori, in violazione delle convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL).
FIFPro ha ricordato che il Fondo FIFA per i calciatori professionisti, presentato come nuova iniziativa, era in realtà nato nel 2020 in collaborazione con il sindacato per supportare i giocatori nel recupero degli stipendi non pagati, sospeso però dalla FIFA dopo il 2022. Il sindacato continua a promuovere soluzioni trasparenti e aperte, già in vigore in Europa attraverso il dialogo con European Leagues, i club e FIFPro Europa. Nonostante alcuni progressi negli ultimi anni, FIFPro denuncia che la FIFA mantiene una struttura di governance unilaterale, mascherata da consultazione, come dimostrato a Rabat. Il sindacato ribadisce la disponibilità al dialogo strutturato e alle negoziazioni su tutti i temi legati ai diritti dei giocatori, inclusi pagamenti puntuali, sistema di trasferimenti equo e tutela dai rischi lavorativi come carenza di riposo e ferie.











