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La Spagna di Bonmatì come quella di Iniesta. Perché Renard non è andato lontano dalla realtà

La Spagna di Bonmatì come quella di Iniesta. Perché Renard non è andato lontano dalla realtàTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Titone/BernabeuDigital.com
venerdì 1 marzo 2024, 08:45Calcio femminile
di Tommaso Maschio

“Il calcio spagnolo a livello tecnico è eccezionale, in passato ho avuto la fortuna di affrontare con il Marocco nel 2018 la Spagna maschile che in mezzo al campo aveva Iniesta, Isco e Busquets. Ecco, la squadra affrontata oggi mi ha lasciato la stessa sensazione di allora”. Parole e musica di Herve Renard, ct della Francia femminile che dopo aver perso la finale di Women’s Nations League ha elogiato così la Spagna.

La squadra iberica, nonostante il cambio di ct – dal Jorge Vilda e Motse Tomé – e lo scandalo legato all’ex presidente federale Luis Rubiales, si è confermata anche nel Vecchio Continente, dopo il successo al Mondiale della scorsa estate, vincendo la Women’s Nations League e candidandosi seriamente sia per il trionfo a cinque cerchi a Parigi fra pochi mesi e per l’Europeo del prossimo anno.

Le parole del ct francese però colgono perfettamente nel segno perché la grande forza della squadra iberica è nella tecnica di cui sono dotate tutte le calciatrici a partire dalla difesa dove Irene Paredes è praticamente una regista aggiunta. Il centrocampo poi non ha eguali al mondo con Aitana Bonmatì, vincitrice dell’ultimo Pallone d’Oro, che è probabilmente la giocatrice che maggiormente ricorda Andres Iniesta come ammesso anche da quel Pep Guardiola che ha svezzato il centrocampista ai tempi del Barcellona rendendolo un cardine di quella squadra e della Spagna che vinse tutto (due Europei e un Mondiale) a cavallo degli anni ‘10 del nuovo millennio. Laila Aleixandri è invece la Busquets di questa Spagna femminile, il vertice basso che non ruba l’occhio come le compagne di reparto, ma che è essenziale negli equilibri tattici e fa sembrare semplici anche le cose più complicate giocando con una tranquillità olimpica. Il ruolo alla Isco invece se lo giocano l’esperta Jenni Hermoso e quella Alexia Putellas, due volte Pallone d’Oro, che possono indifferentemente giocare da mezzala o attaccanti senza perdere in concretezza. Due calciatrici dalla tecnica sopraffina e con una naturale affinità con la rete avversaria che danno ancora maggiore imprevedibilità alla squadra di Tomé.

Davanti poi brilla il talento di due giovanissime come Athenea Del Castillo e Salma Paralluelo, quest’ultima dotata di uno scatto prodigioso eredità del suo passato nell’atletica con la partecipazione al Campionato Europeo per Nazioni nei 400 metri ostacoli e nella 4x400, senza dimenticare che sullo sfondo sta emergendo sempre più quella Vicky Lopez, classe 2006, che è pronta a prendersi il futuro.

Una formazione che non sembra avere punti deboli – basti pensare che fra i pali può contare su due calciatrici come Cata Coll e Misa Rodriguez che sarebbero titolari quasi ovunque – e che anzi potrebbe essere rinforzata ulteriormente, anche a livello d’esperienza, dal rientro di due delle celebri 15 ribelli come la centrale difensiva Mapi Leon e la centrocampista Patri Guijarro, colonne del Barcellona dominatore d’Europa a livello di club. Con il loro rientro sarebbe davvero dura per chiunque interrompere l’egemonia iberica.

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