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La Serie A? Bistrattata, snobbata, divisa e pure per vecchi, o no?

La Serie A? Bistrattata, snobbata, divisa e pure per vecchi, o no?TUTTO mercato WEB
mercoledì 24 novembre 2021, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

A nessuno sembra piacere la Serie A. Gli stranieri la snobbano, soprattutto dopo che Cristiano Ronaldo ha deciso di lasciarla. Non diverte e, per chi decide di andare a godersi una partita live, sono pochi gli stadi che garantiscono uno spettacolo degno di questo nome. Da anni, le polemiche fanno più rumore delle grandi giocate. Ci si concentra sempre su questioni che poco hanno a che fare con il calcio. Fa più clamore una presunta frase razzista durante la consegna di un paio di scarpe che un gol di grande fattura come quello di Brehkalo. Dopo ogni singola partita, vengono sviscerate tutte le azioni “da VAR”. Difficilmente si sottolineano i gesti agonistici o le magie del singolo. Come se non bastasse, è un torneo per vecchi. Ibrahimovic, a 40 anni, detta legge a suon di gol e chi ha il futuro nelle proprie mani (Vlahovic) sembra destinato a lasciare la Serie A in tempi rapidi (Juventus permettendo). Sembra che la Serie A interessi solo a noi italiani. O meglio, a chi è cresciuto in questo calcio annacquato da polemiche e accuse reciproche. Tutti lodano la Premier League, dove si gioca il calcio più bello, più vero, più valoroso… La loro lega è unita e sa fare soldi, la nostra divisa e senza figure illuminanti…
Eppure, c’è qualcosa che non torna. Se davvero la Serie A è tanto pessima, perché i club, anche quelli meno vincenti, fanno tanto gola ad investitori stranieri? In tanti hanno o stanno scommettendo sul calcio italiano, investendo cifre importanti. Strano, no?
Oppure, se siamo tanto inguardabili, come mai chi arriva a giocare in Serie A ha spesso grandi problemi di adattamento. Si prenda Abraham.

Da quando gli sono state prese le misure, non sembra così a suo agio a giocare in Italia, o sbaglio?
Vero, il 40enne Ibrahimovic fa ancora la differenza ma attorno a lui ha una banda di ragazzini che corre per quattro… E anche i giovani traggono giovamento dalla complicata Serie A. Vlahovic sta diventando un top player in Italia, dove ha imparato che, per segnare, devi giocare con la testa, oltre che con fisico e talento. Non ci sono tanti giocolieri da noi, non funzionano troppo. I Douglas Costa fanno vendere i biglietti ma non sono funzionali al calcio italiano. A noi piacciono quelli che sanno dove posizionarsi in campo. L’ha detto lo stesso Ibra: “In Premier League c’è più ritmo ma in Serie A c’è più tecnica”. Attenzione, Re Zlatan ha parlato di tecnica… Noi sappiamo giocare a calcio, lo facciamo al nostro ritmo, con le nostre regole. Può piacere o non piacere ma è una caratteristica ben distintiva.
C’è una riflessione che mi dà sicurezza: i tecnici italiani di valore assoluto sono tantissimi. Non può essere un caso… Credo che la Serie A sia tremendamente sottovalutata. Siamo indietro moltissimo a livello di impianti e di marketing ma sappiamo come si gioca a calcio. Lo dico senza paura di essere smentito: non appena una squadra italiana vincerà la Champions League, torneremo a piacere anche all’estero. Ne sono certo…
PS Meglio sempre ricordare che i tanti bistrattati Azzurri, quasi tutti impegnati in Serie A, hanno battuto i maestri inglesi a casa loro. Sai, magari qualcuno l’ha già scordato. Io no!

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