La rivoluzione del Real Madrid per Xabi Alonso. Tutto parte dalla difesa

Il nuovo allenatore del dopo Carlo Ancelotti arriva da lontano. Perché Xabi Alonso è entrato in Conclave già Papa ed era scritto e segnato che la fumata dei Blancos fosse tutta per lui. Perché Florentino Perez lo ha studiato, scelto e conseguentemente preso. Perché il numero uno delle Merengues quando ha un'idea in testa allora va dritto per la sua strada e cerca di convincere il suo obiettivo senza indugi. Da parte del tecnico arrivato dalle Aspirine c'è stata da subito una grande apertura, sicché il matrimonio sembrava scritto sin da subito.

Ora inizia la rivoluzione. Gentile, perché il terremoto d'attacco con l'arrivo di Kylian Mbappé c'era già stato. E poi Endrick, ovvero l'erede designato di Vinicius Jr e di Rodrygo, pur sempre due giovanissimi brasiliani degni d'essere annoverati tra i migliori al Mondo. E Jude Bellingham, e una mediana giovanissima ma ricchissima di talento, muscoli, fisico, e pure di futuro. La difesa aveva bisogno di un profondo restyling e così è stato.

Il primo tassello, importantissimo, è stato Dean Huijsen. Che la Juventus ha ceduto dopo tante riflessioni al Bournemouth ma che le Cherries hanno saputo valorizzare a tal punto da venderlo a peso d'oro. Xabi Alonso lo ha voluto, il Madrid ha speso la clausola per averlo e sarà un perno del progetto per i prossimi anni. Lo stesso dicasi per Trent Alexander Arnold, che prende il posto di Lucas Vazquez e che oltre a una dose pazzesca di talento porta mentalità da leader, vincente, da Liverpool. Il prossimo sarà Alvaro Carreras dal Benfica come terzino sinistro. La costruzione dal basso. Oggi il via nel Mondiale per Club alle 21 contro l'Al Hilal di Simone Inzaghi.