Como, Ludi: "Nessuna offerta dal Tottenham per Nico Paz. Europa? Non per forza"

Carlalberto Ludi, direttore sportivo del Como, è intervenuto ai microfoni dei media presenti, tra cui TMW, a margine del Premio Gentleman Fairplay: "Dire se siamo da Europa o non da Europa è il vostro lavoro, a noi non interessa, è realmente così. A noi interessa il lavoro quotidiano e questo è un Como che lavora duramente e pieno di talento, lo possiamo esplicitare. Il mercato ci ha soddisfatto e il lavoro di Fabregas ci entusiasma, non solo ci soddisfa. È un Como che garantisce massimo impegno, ma soprattutto l'ambizione di voler crescere durante il percorso e migliorare la classifica dell'anno scorso. Non dovremo raggiungere l'Europa per forza, ma è una cosa che ci stimola, ricerchiamo il miglioramento quotidiano attraverso il lavoro di tutti i giorni".

Quanto siete orgogliosi di essere riusciti a trattenere Fabregas?
"Molto. Abbiamo argomenti, siamo persone serie con un progetto serio e credibile. Cesc sa che a Como può migliorare anche lui, così come fa migliorare i giocatori e ha tutto quello che gli permette di essere un grande allenatore e di pensare al futuro in maniera positiva. Vogliamo continuare a dargli questi elementi perché è un fuoriclasse, questo progetto è molto ambizioso e penso che questo sia un connubio perfetto oggi".

Che cosa vi aveva colpito di Jacobo Ramon e Jesus Rodriguez?
"Hai citato loro due, ma ne potrei citare altri, Baturina per esempio ha grande talento. La cosa che ci fa ben sperare è che sono tutti allineati al modello tattico di Fabregas e al suo stile di gioco. Abbiamo fatto qualche errore nelle scorse sessioni, magari lo abbiamo fatto anche in questa, perché dovevamo realmente capire il gioco del nostro allenatore per essere allineati e coerenti anche con le sue richieste. Penso e spero che lo abbiamo fatto. I due nominati hanno grandissimo talento e prospettiva, ma la cosa che sottolineo sempre e che ci rende orgogliosi è che trovano il contesto giusto per potersi formare. Abbiamo l'esempio di Diao e Nico Paz, calciatori di grandissimo potenziale, che però in altri contesti magari avrebbero fatto più fatica. A Como trovano poca pressione, persone che sanno accompagnare la crescita dei giocatori e li sanno aspettare. Questo penso faccia la differenza".

Il Como può ripercorrere quanto fatto nell'ultimo decennio dall'Atalanta?
"Solo il futuro ce lo dirà. Parlare di loro oggi per me è un miraggio, passerei da visionario perché hanno fatto cose straordinario. Di sicuro è uno stimolo, ma vogliamo avere la nostra identità. Non lo dico con presunzione, ma con grande consapevolezza, noi pensiamo di essere diversi perché crediamo nel nostro progetto e vogliamo svilupparlo continuamente".

Il mercato è finito, ma continuate a lavorare al riscatto di Nico Paz?
"È quasi finito, qualcosa è aperto e c'è qualche situazione da risolvere. Il mercato però non finisce mai, continuo a lavorare quotidianamente anche fuori dalle finestre di trasferimenti. Oggi stiamo lavorando con Nico per farlo performare ancora di più, per renderlo un giocatore che può fare la differenza in 38 partite. È giovane e ci stiamo focalizzando su questo, a gennaio avremo delle altre opportunità e capiremo a ridosso del primo mese del 2026".

Quanto è stato preoccupante l'interesse del Tottenham per Nico Paz?
"Poco, perché non è arrivata nessuna offerta ufficiale e per ufficiale intendo firmata. Abbiamo sempre avuto il giocatore dalla nostra parte. La cosa che ci rende veramente orgogliosi è che, nonostante le sirene, tanti giocatori e l'allenatore hanno scelto di restare con noi. Non abbiamo dovuto fare nessuna pressione, se non quella di mantenere la barra dritta, mantenere equilibrio e continuare a spiegare loro il progetto".