Dovbyk, questione di tempo: l’adattamento richiede pazienza
A una settimana dalla sfida contro il Genoa, i tifosi della Roma nutrono una preoccupazione che si aggiunge alle incognite della pausa per le Nazionali: il rendimento di Artem Dovbyk. Nonostante le tre partite da titolare, l'attaccante è ancora a digiuno di gol e non ha ancora mostrato il potenziale che ci si attendeva da un giocatore per cui il club ha investito oltre 30 milioni di euro nell'ultima finestra di mercato. Tuttavia, è importante non farsi prendere dal panico, dato il contesto tattico molto diverso da quello a cui era abituato.
La storia recente degli attaccanti della Roma ci offre esempi che incoraggiano a non emettere giudizi affrettati. Paulo Dybala, ad esempio, nella stagione 2022-23, ha impiegato quattro partite da titolare prima di siglare le prime due reti , contro il Monza in casa. Ora l'ucraino avendo un diverso profilo fisico, una diversa esperienza alle spalle e non conoscendo il contesto della Serie A (a differenza del 21 giallorosso) non è del tutto illogico che possa impiegarci più tempo per adattarsi.
Anche la carriera di Dovbyk prima di arrivare in Serie A racconta una storia simile: nel suo periodo al Girona in Liga, ha segnato solo un gol nelle prime cinque partite, ma dalla sesta è riuscito a trovare la sua forma migliore e una continuità, arrivando a vincere la classifica dei cannonieri.
Questo dimostra che, quando un giocatore ha il talento, il tempo diventa l'elemento decisivo.
Dunque, affrettarsi a parlare di crisi sarebbe prematuro e ingiusto. Il processo di integrazione nel sistema di gioco della Roma, così come la costruzione di un'intesa con i compagni, richiede pazienza. La squadra sta creando opportunità: lo dimostrano i dati sugli expected goals (xG), che indicano una buona produzione offensiva, nonostante finora sia mancata la precisione sotto porta e un po' di fortuna.
Ciò che serve ora è fiducia: il potenziale di Dovbyk è evidente, e con il sostegno della squadra e della tifoseria, il gol arriverà. L'ucraino ha le qualità per diventare un punto di riferimento nell'attacco giallorosso, contribuendo non solo con le reti, ma anche con il lavoro sporco, la presenza fisica e l’apertura di spazi per i compagni. La sua crescita sarà fondamentale per l'equilibrio offensivo della squadra, e i frutti del suo impegno si vedranno presto, non solo nelle statistiche personali, ma nell’efficacia complessiva del reparto d'attacco della Roma.