Fabregas tuona: "Arrogante io? Chi lo dice non capisce niente di quanto facciamo al Como"
"Meno Hollywood e più umiltà". Esordiva così l'articolo critico della Gazzetta dello Sport rivolto a Cesc Fabregas e al Como dopo l'imbarcata (4-0) presa a San Siro contro l'Inter. "Un po’ di umiltà aiuterebbe. Invece Fabregas, dopo aver preso 4 gol e non aver visto palla, dice: 'Non ho visto differenze tra noi e l’Inter'", ha proseguito l'analisi del quotidiano milanese. Ma sulla questione il tecnico spagnolo non ha lasciato correre e al primo accenno in conferenza stampa oggi, in vista del match contro la Roma, ha replicato con tono deciso.
"Sapevo che sarebbe successo", l'esordio. Prima dell'esposizione dettagliata dei fatti: "Ho visto i dati fisici contro noi e contro il Liverpool, l'Inter ha fatto più contro di noi che contro l'Inter. Tutti vogliono vincere, anche noi, e la competizione sta crescendo", riconosce Fabregas. Ma l'allenatore del Como non si è trattenuto: "Arrogante io? Ognuno deve guardare in casa sua. Al presidente Suwarso l'ho detto: voglio creare un'identità, con la nostra idea tutti i giorni e arrivare a San Siro per giocarcela e magari vincerla così", ha spiegato il suo punto di vista.
"Mi fa ridere arrogante o meno, questo non è importante. Allora meglio una squadra da 21-22 anni che difende e basta? Ma dai", il commento infastidito di Fabregas. "Penso sia meglio vedere una squadra che gioca in un'altra maniera. Questa gente che parla di arroganza non capisce niente di quello che si sta facendo qua a Como. Qui è molto diverso che da altre parti". Tornando una volta ancora su quanto sia stato evidenziato il tema degli investimenti sul mercato: "Se la gente pensa che Addai o Jesus sono costati 38 milioni complessivamente... ma possiamo aspettare un po'? Quante partite tra professionisti hanno fatto? Chi parla fuori da Como lo prendo con le pinze", la chiosa stizzita.











