Giacomo Raspadori, dal Napoli all'Atletico Madrid con lo stesso ruolo. Giocare pochino
“L’Atletico ha mostrato interesse e io non ho avuto dubbi, ho preso al volo quella che considero un’opportunità di crescita calcistica e umana". Giacomo Raspadori voleva andarsene dal Napoli già a gennaio del 2025, ma Antonio Conte lo ha bloccato. La situazione a giugno non è cambiata, dunque quando è arrivata una proposta il futuro è stato scritto. "Ho sempre seguito e ammirato la Liga e l’idea di provarla mi attraeva. Poi è chiaro, non è facile andar via da Napoli, una città unica, piena di passione di amore per il calcio dove sono stato benissimo e ho vinto due scudetti in 3 anni"
Il punto di partenza
Il Napoli aveva messo sul piatto 5 milioni di euro per il prestito con obbligo di riscatto, fissato a 25 milioni, più altri 5 di bonus. Totale 35 per chi aveva vinto un anno prima l'Europeo, seppur da attore non protagonista (o quasi), mentre nel Sassuolo era andato a doppia cifra giocando molto più laterale rispetto al ruolo di prima punta che poi avrà in azzurro.
La cessione
Dopo tre anni c'è la voglia di salutare e la possibilità di incassare una plusvalenza. 22 milioni più 4 di bonus dai Colchoneros, dopo i vari interessamenti di Roma, Inter e Atalanta, tutti andati a vuoto.
Gli scenari di mercato
Finora non ha giocato molto, non tanto in termini di apparizione quanto di spazio effettivo. Nove presenze nella Liga ma soli 183 minuti, un gol e un assist in Champions in due partite, ma poco più di una gara intera come minutaggio. Numeri che hanno portato Simeone a dire che non lo sta utilizzando come dovrebbe ma che, comunque, difficilmente lo metteranno verso l'uscita.











