Lazio, Fabiani: "Il mercato apre a giugno, qualche mio collega si dovrebbe vergognare"

Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio, ha parlato ai microfoni di DAZN al termine della gara vinta sull'Empoli: "Non vogliamo mettere il bavaglio ai tesserati, vengo io per fare alcune precisazioni esprimendo il nostro stato d'animo in seguito a episodi che definirei ignobili. Per questi ci sarà l'autorità competente che stabilirà come sono andate le cose, quando si oltrepassa il limite e non c'è più la decenza non va più bene. A maggior ragione se va a discapito dei tifosi e della collettività. Non si può registrare il sottoscritto, per farne una forma di ricatto. Il falconiere risponderà delle nefandezze di cui è stato protagonista, in Italia c'è l'obbligo di denunciare l'accaduto: a me è sembrato un tentativo di estorcere qualcosa al presidente ma lui alla Lazio non verrà mai più a lavorare perché eticamente è andato oltre quelli che sono i principi della società. Lotito è già andato a denunciare l'accaduto".
Lazio già pronta per la Champions?
"Alla vigilia del campionato nessuno ci poteva annoverare tra quelle in grado di lottare per la Champions e a tre giornate dalla fine siamo lì, in Europa abbiamo fatto un percorso straordinario uscendo ai calci di rigore che sono un terno a lotto. Sono soddisfatto, ci sono alcuni giocatori che la società intende preservare: su tutti Pedro, Romagnoli, Rovella, Zaccagni. Poi quando si apre il mercato ci sono delle dinamiche, il percorso di rinnovamento non è concluso ma il mercato apre a giugno: iniziare a sondare per vie traverse i nostri giocatori non lo trovo carino, sono delle bassezze di cui qualche mio collega si dovrebbe vergognare".
