Le pagelle della Roma - Koné giocatore totale, gli manca solo il gol. Rensch troppo olandese

Risultato finale: Atalanta 2, Roma 1.

Svilar 6 - Oggi nessun miracolo ma ha poco da rimproverarsi sui due gol subiti.

Celik 6 - Ottimo in marcatura su Lookman, che colpisce proprio quando a tenerlo è un compagno.

Mancini 6,5 - Annulla totalmente il capocannoniente del campionato. Leader della difesa e totalmente a suo agio nella difesa a tre ranieriana.

Ndicka 6 - Fatica a reagire ai movimenti ad uscire di De Ketelaere, almeno nel primo tempo. Molto meglio nella ripresa, quando il belga non vede palla.

Rensch 5,5 - Marcatura "all'olandese" in occasione del gol di Lookman, a cui viene concesso quel metro di troppo che risulta fatale. Dal 76' Pisilli sv.

Koné 7 - Prende un sacco di botte e altrettante ne rende. In mezzo rompe il gioco, distende l'azione e conclude... spesso male. Giocatore totale, se segnasse sarebbe forse uno dei migliori centrocampisti al mondo. Dal'86' Baldanzi sv.

Cristante 6,5 - Più equilibratore che incursore, firma anche il gol del pareggio dimostrando la consueta abilità sui calci piazzati.

Angelino 6 - Con Bellanova è duello all'ultimo scatto: entrambi sono più abili a offendere che a difendere e lo spettacolo ne giova.

Shomurodov 5 - Movimenti molto utili a liberare lo spazio, ma scarsa freddezza sotto porta. Nella ripresa gli capita la miglior occasione per i suoi, ma conclude male. Dall'86' El Shaarawy sv.

Dovbyk 5 - Fa da riferimento per le sponde e poco altro. Lecito aspettarsi qualcosa di più da uno coi suoi numeri. Dall'86' Saelemakers sv.

Soule 6 - Bellissimo il cross che Cristante manda in buca d'angolo, ma nella ripresa gli manca il guizzo per indirizzare la partita.

Allenatore: Claudio Ranieri 6 - Il capolavoro resta, anche se il cammino per la Champions si fa terribilmente complicato adesso. Attinge poco alla panchina, molto ricca, ma a sua discolpa la Roma nella ripresa sembrava pienamente padrona della partita: il gol di Sulemana punisce sicuramente la sua squadra ben oltre i propri demeriti.