LIVE TMW - Pimenta presidente onorario IAFA: "Non ci vogliono, ma il calcio ha bisogno di noi"

15.00 - Meeting Nazionale della IAFA, Italian Association of Football Agents, quest'oggi a Roma. L'Assemblea dei soci elegge il nuovo Consiglio Direttivo e nomina Rafaela Pimenta come nuovo Presidente Onorario dell'Associazione. Pimenta raccoglierà l'eredità di Mino Raiola.

Prende la parola il presidente dell'Associazione Christian Bosco: "Otto anni fa nasciamo perché dopo la deregolamentazione della FIFA ci fu il tentativo di far scomparire la nostra figura. Nel 2015 si azzerò dal nulla la figura dell'agente. Ce ne rendemmo conto, ci siamo confrontati e dall'Italia è partita una battaglia a livello giudiziario e politico-istituzionale. E' arrivato così dopo qualche anno il riconoscimento legislativo della nostra professione. Oggi paghiamo ancora lo scotto di quell'errore, la strada è lunga e nel frattempo ci sono state evoluzioni normative ma una cosa ci tengo a dirla: veniamo tacciati come un'associazione che vuole chiudere il cerchio, che non vuole far lavorare le persone. Non è così, abbiamo addirittura la sezione aspirante agenti e facciamo tutoraggio rispetto a chi vuole intraprendere questa professione. Abbiamo implementato il Consiglio già esistente con nuovi organi di supporto".

Prende poi la parola Rafaela Pimenta, nuovo presidente onorario della IAFA: "Grazie a tutti, grazie a voi. Grazie per le parole riguardanti Mino Raiola, che era difficile capirlo senza conoscerlo. La sua immagine pubblica era molto diversa da quello che era realmente, a volta doveva proteggere la sua posizione. Mino era una persona molto più aperta, era molto più profondo di ciò che poteva sembrare. Grazie per questa opportunità, mi auguro di essere all'altezza. Ciò che voglio ricordare a tutti voi che questo doppio ruolo di avvocato/procuratore, in questi 25 anni, mi ha portato vantaggio perché la figura dell'avvocato viene più stimata di quella del procuratore. Ma il calcio non ha bisogno di avvocati, il giocatore ha bisogno di procuratori. Il procuratore non è solo un avvocato, ma è tante cose. Io in questa lunga strada ho visto Mino tante volte perdere la motivazione perché spesso tutti ci attaccavano, ma lo si fa perché qualcuno ha voglia di far sparire la nostra professione. Ma i giocatori hanno bisogno di noi, io non posso giocare a calcio e il giocatore non può fare il procuratore. Questo mondo del calcio ha bisogno di noi, non bisogna perdere forza, orgoglio e fiducia in questa professione".