Maldini ammette: "L'eredità di mio papà pesava un po' i primi anni al Milan"

Leggenda del Milan, Paolo Maldini ha rilasciato una intervista a Rai 3 nel corso della quale ha parlato del suo passato in rossonero: "Al mio esordio pensavo di non giocare" - le sue parole - ". Non mi ero neanche portato gli scarpini adatti. Avevo gente più esperta di fronte a me. Quando mi ha detto di entrare non ho pensato più a niente. Il mio ruolo? Ho detto al mister che potevo giocare ovunque". Poi su suo papà Cesare: "Avevo un buon rapporto con lui. Nei primi anni non posso negare che la sua eredità mi pesava un po’".
Su Arrigo Sacchi assicura: "I cambiamenti che abbiamo sopportato dal punto di vista fisico sono stati durissimi, ma fondamentali. Maradona? Non si lamentava mai. Io mi ritengo un giocatore rapido con i piedi, lui lo era di più. Alla quinta botta che gli ho dato gli ho detto ‘Diego, scusami’ (ride, ndr)".
Poi sull'importanza delle sconfitte, tema a lui caro: "I successi passano anche attraverso le sconfitte. Alla fine sono uno dei più perdenti tra i più vincenti. Quindi ho avuto la fortuna di vincere perdendo tanto. Il derby più difficile giocato? I primi perché mi ricordo benissimo che finita la partita dicevo: “non mi sono piaciuto”. Il mio livello di nervosismo era troppo alto ed ero un po’ bloccato".
