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Pareggio alla Dacia Arena, con brivido finale: Udinese-Lazio 1-1, traversa di Molina al 92'

Pareggio alla Dacia Arena, con brivido finale: Udinese-Lazio 1-1, traversa di Molina al 92'TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 20 febbraio 2022, 22:38Serie A
di Dimitri Conti

Termina 1-1 la sfida della domenica sera tra Udinese e Lazio. Gol arrivati tutti nel primo tempo, in una partita però rimasta aperta fino in fondo. Con tanto di brivido finale.

Un gol a testa per due centravanti non di mestiere
Ad entrambi gli allenatori manca qualche titolare, anche se è Sarri il più falcidiato. La partenza arride alla squadra di casa, già avanti dopo cinque minuti grazie ad un Deulofeu versione attaccante rapace, lesto a mettere in rete la sponda di Perez. Lo spagnolo è il più carico dell’inizio e poco dopo confeziona l’assist del possibile 2-0, cestinato da Makengo. Cataldi prova a svegliare i suoi, ma Sarri a metà frazione vede il suo attacco restringersi ulteriormente per via dell’infortunio alla caviglia di Pedro: l’occasione diventa buona per il debutto dell’ultimo arrivato Cabral in bianco-celeste. Proprio il capoverdiano ha sul destro la chance per pareggiare alla mezz’ora, ma incespica al momento del tiro, disturbato da Becao, dopo una grande idea venuta sia Hysaj che a Milinkovic-Savic. Vale come un gol, invece, il salvataggio di Marì a fermare in scivolata l’invito a nozze di un Felipe Anderson versione centravanti, che sull’angolo a seguire decide di testarsi pure sul gioco aereo, con scarsi risultati. Ne ha ben donde, visto che è proprio lui nel finale di frazione, un po’ come il collega in bianconero che ha aperto i giochi, a travestirsi da centravanti e siglare di testa, fondamentale non proprio cardine del suo repertorio, l’1-1 con cui le due squadre rientrano all’intervallo.

Ripresa di scontri e duelli ma avara di gol. Brivido al 92'
Dopo l’intervallo l’inerzia sembra ufficialmente cambiata. Il secondo tempo comincia con la Lazio proiettata in avanti e aggrappata all’uomo più ispirato della serata: ancora Felipe Anderson, stavolta da rifinitore per un Cabral tutt’altro che irreprensibile al momento di concludere. Una ventina di minuti di stallo, con attacchi ospiti poco ispirati, prima che Zaccagni decida di rompere gli indugi da solo, sfiorando però soltanto il sorpasso. I ritmi della partita calano, i falli aumentano e le ammonizioni crescono di numero, con Massimi molto impegnato nel contenere le esternazioni di ambo le parti. Nella girandola di cambi che si sommano, gli episodi calano di frequenza e ne approfitta l’Udinese per venire un po’ fuori. Nulla di trascendentale, la squadra di Cioffi ci prova prevalentemente dalla distanza (prima Walace, poi Beto) ma senza precisione, chiedendo poi anche senza fortuna un rigore per presunto tocco falloso in area di Milinkovic-Savic ai danni di Pereyra, tornato in campo dopo l’infortunio. Quando tutto sembra ormai avviato verso un placido finale di match, Molina va vicino al colpo da novanta al minuto novantadue: gran destro ad incrociare dal vertice dell’area e incrocio dei pali che nega la gioia all’esterno argentino, consegnando invece un punto alla Lazio di Sarri, quest’oggi in versione inedita per via delle assenze.

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