Milan-Como, Sarri difende Rabiot: "Brutta risposta dalla Lega, i soldi non giustificano tutto"

Continua a tenere banco la decisione della Lega Serie A di far giocare la sfida tra Milan e Como in Australia a Perth. Le parole di Rabiot nei giorni scorsi avevano aperto l’argomento, con la discussione che è poi esplosa a livello nazionale dopo la risposta dell’Amministratore Delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo. Nel corso dell’intervento odierno sui canali ufficiali biancocelesti anche l’allenatore della Lazio Maurizio Sarri ha affrontato l’argomento, schierandosi apertamente dalla parte del calciatore francese: “Giocare in Australia? Penso che abbia ragione Rabiot e credo che abbia ricevuto una brutta risposta, tirare dentro i soldi non ha senso. I soldi non giustificano tutto. Anche perché se Rabiot non scendesse in campo a lottare ogni tre giorni i soldi non li prenderebbe neanche la Lega. Tra l'altro Rabiot è un ragazzo fantastico”.
A scatenare la discussione erano state le parole rilasciate da Adrien Rabiot nella giornata di martedì ai microfoni di Le Figaro: “Milan-Como a Perth? Sono rimasto sorpreso quando ho saputo che con il Milan giocheremo una partita di Serie A contro il Como… in Australia! È completamente folle. Ma si tratta di accordi economici per dare visibilità al campionato, cose che ci superano. Si parla molto dei calendari e della salute dei giocatori, ma tutto questo sembra davvero assurdo. È pazzesco fare così tanti chilometri per una partita tra due squadre italiane in Australia. Dobbiamo adattarci, come sempre”.
Pronta la risposta dell’Amministratore Delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, prima dell’Assemblea di Lega che si è svolta mercoledì presso lo Stadio Olimpico di Roma: “Ha ragione, ma si scorda che come tutti i giocatori è pagato milioni di euro per svolgere un'attività: ovvero quella di giocare a calcio. E come tale dovrebbe avere rispetto dei soldi che guadagna, assecondando il volere del proprio datore di lavoro, in questo caso il Milan, che ha spinto perché si potesse giocare all'estero. La salute dei giocatori è un tema centrale, ma questo è un qualcosa non impossibile, anche perché è un fatto eccezionale”.
